Monografia di Bong Joon-ho. Parte 3- Memories Of Murder

In Bong Joon-ho, Cinema, Il Cinema della Corea del Sud, Tomàs Avila by Tomas AvilaLeave a Comment

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FILMOGRAFIA

-White Man, 1994 (cortometraggio)
-Memories in My Frame, 1994 (cortometraggio)
Incoherence, 1994 (cortometraggio)
Barking Dogs Never Bite, 2000
-Sink & Rise, 2003 (cortometraggio)
Memories of Murder, 2003
Influenza, 2004 (cortometraggio)
The Host, 2006
-Tokyo!, capitolo “Shaking Tokyo”, 2008 (cortometraggio)
-Madre, 2009
-Snowpiercer, 2013
Okja, 2017

MEMORIES OF MURDER 

Memories of murderRegia: Bong Joon-ho.
Soggetto: Kwang-rim Kim.
Sceneggiatura: Bong Joon-ho, Sung-bo Shim.
Colonna sonora: Taro Iwashiro.
Direttore della fotografia: Hyung-ku Kim.
Produttore: CJ Entertainment, Muhan Investment, Sidus.
Anno: 2003.
Durata: 131’.
Paese: Corea del Sud.
Interpreti e personaggi: Kang-ho Song (detective Park Doo-man), Sang-kyung Kim (detective Seo Tae-yoon), Roe-ha Kim (detective Cho Yong-koo), Jae-ho Song (sergente Shin Dong-chul), Hae-il Park (Park Hyeon-gyu).

 

Gyeonggi, 1986. Il cadavere di una ragazza violentata scatena le indagini dell’inadeguata polizia locale, intenta più a cercare un capro espiatorio che a trovare il vero colpevole. Gli omicidi si susseguono inarrestabili e un ispettore arriva da Seoul per fare luce sul mistero. (Da Mymovies)

Indice:
Ricerche e influenze 
Un poliziesco atipico
Riportare alla luce un trauma collettivo 
La rappresentazione della polizia
I sotterranei
Comparto tecnico 
Conclusioni 

 

RICERCHE E INFLUENZE 

Subito dopo l’uscita di Barking Dogs Never Bite, Bong si inizia a dedicare al suo secondo progetto, decidendo di fare ciò che gli è sempre piaciuto di più fin da bambino: un poliziesco.
Così già da giugno del 2000 ha iniziato a scrivere la sceneggiatura (ci ha impiegato un anno) e prima ancora a fare ricerche. Decide di raccontare la storia del primo serial killer della Corea del Sud, una storia molto nota ai coreani, risalente alla seconda metà degli anni ’80.
La principale fonte d’ispirazione è stata il romanzo Come See Me, di Kim Kwang-rim[1], da cui il regista ha ripreso soprattutto la struttura narrativa che ruota intorno a tre principali indiziati.

from hellBong però non si è fermato a questo e ha passato un lungo periodo a cercare informazioni sul caso irrisolto, incontrando i detective che ai tempi erano assegnati al caso, i giornalisti di un quotidiano locale dell’epoca ma soprattutto è riuscito a risalire, attraverso i direttori di un programma televisivo che si era occupato del serial killer di Hwaseong, a del materiale fondamentale come foto delle scene del crimine e testimonianze delle prime vittime che sono sopravvissute all’assassino.

Si era immerso a tal punto nel caso che sperava di riuscire, mettendo assieme i pezzi, a trovare una soluzione.
Va ricordato inoltre che gli omicidi risalivano a circa una quindicina di anni prima del film, quindi non era passato troppo tempo e con grande probabilità il killer poteva essere ancora in circolazione, così come le persone reali a cui sono ispirati alcuni dei personaggi del film.

vengance is mineFin dal principio Bong ha pensato di realizzare un poliziesco che però fosse strettamente connesso al periodo storico della Corea del Sud degli ’80. Da questo punto di vista è stato molto influenzato dalla graphic novel From Hell[2] di Alan Moore[3], incentrata su Jack lo squartatore, e da i giornali dell’epoca che è riuscito a leggere. Si è accorto immediatamente di come la storia del serial killer potesse rappresentare un periodo storico scuro e violento e di come certe vicende del caso fossero strettamente connesse al modo in cui funzionava la società coreana dell’epoca.

Fondamentale è stata inoltre una profonda conoscenza del genere thriller e in particolare dei film sugli assassini che ha permesso al regista di stravolgere i canoni del genere. Lo stesso Bong ha detto che film come Se7en[4], Il silenzio degli innocenti[5] e Vengance Is Mine[6] sono stati utili per la realizzazione di Memories of Murder.

Il regista ha quindi preso tutte queste fonti e influenze e le ha mescolate assieme scegliendo con attenzione quando attenersi ai fatti reali e quando andare di fantasia.

 

UN POLIZIESCO ATIPICO 

La cosa che colpisce immediatamente di Memories of Murder è il fatto che giochi molto con le convenzioni e gli archetipi del genere poliziesco/thriller. Si parte nel più convenzionale dei modi, con degli omicidi e dei detective che indagano ma più si procede più le aspettative dello spettatore vengono infrante, facendo insorgere un senso di frustrazione che è lo stesso provato dai protagonisti.

Memories of murderNella prima parte, nonostante degli indiziati che si rivelano poi essere innocenti, sembra esserci un progresso nelle indagini. Inizia a delinearsi un modus operandi del serial killer (sceglie donne vestite di rosso, uccide di notte, solo se piove) e gli indizi iniziano ad accumularsi.
Ogni volta che il caso sembra stia per essere risolto però succede qualcosa che riporta tutto al punto iniziale. Il modus operandi inizia a cambiare, l’unico testimone si suicida gettandosi contro a un treno e via dicendo.

Quando finalmente ci troviamo davanti al terzo indiziato, che da come è presentato, secondo i canoni del genere, lo spettatore si aspetta sia veramente l’assassino, la situazione si evolve in modo inaspettato e ancora una volta si ritorna al punto di partenza.

Fondamentale è la scena finale in cui, a distanza di anni, uno dei protagonisti si ritrova nel luogo del primo omicidio e si ferma ad osservarlo. Una bambina lo vede e gli dice che il giorno prima anche un altro uomo si era fermato ad osservarlo e le aveva detto che gli ricordava una cosa che aveva fatto tanto tempo fa.
zodiacAncora una volta ci troviamo di fronte a una possibile soluzione ma, quando il protagonista chiede alla bambina come fosse la faccia dell’uomo, lei risponde che aveva un volto comune, una faccia qualunque.
Il film si chiude così con lo sguardo in macchina, ormai completamente senza speranze, del protagonista.
Si capisce come Bong non fosse tanto interessato a realizzare un thriller canonico, quanto film che rimanda al concetto di banalità del male di Hannah Arendt[7] e che ricorda opere come il romanzo La promessa[8] di Friedrich Dürrenmatt[9].

Memories of Murder ci mette di fronte al male senza volto, o meglio, con un volto così comune da non essere riconoscibile, qualcosa che va al di là del singolo episodio e che diventa universale e al di là delle capacità umane. Non a caso il detective Seo, in preda alla disperazione, chiede al terzo sospettato se sia umano.

Tutto questo discorso sulla decostruzione del genere avvicina Memories of Murder a un altro dei thriller più interessanti degli ultimi anni: Zodiac[10] di David Fincher[11]. In entrambi i casi le convenzioni del genere vengono demolite e il caso di Fincher è ancora più interessante perché ha realizzato anche Se7en, una pellicola agli antipodi di Zodiac e Memories of Murder. Basti pensare a come sia diversa la funzione dei plot twist finali nei due film. In Se7en il pacco consegnato al personaggio interpretato da Brad Pitt mette fine alla storia in un modo tutto sommato canonico, per quanto doloroso. In Memories of Murder la busta contenente gli esami dello sperma rinvenuto su una delle scene del crimine, consegnata ai protagonisti nel momento con più pathos di tutto il film, non risolve il caso ma anzi riporta tutto al principio.

 

RIPORTARE ALLA LUCE UN TRAUMA COLLETTIVO 

Se già quanto detto fin ora basterebbe per rendere il secondo lungometraggio del regista un gran film, c’è ancora molto altro da dire.
Memories of Murder, a differenza di Barking Dogs Never Bite, ebbe un successo di pubblico incredibile, tanto da diventare un caso (cinematografico) in Corea del Sud. Alla fine del periodo in cui è stato proiettato in sala, gli spettatori che lo avevano visto erano circa 5 milioni, rendendo il film il più visto in Corea del Sud del 2003. Insomma l’esatto opposto del film d’esordio di Bong.

Memories of murderIl motivo di questo strepitoso successo, al di là dell’ottima qualità del prodotto, ha ragioni molto profonde e non facili da comprendere per il pubblico occidentale estraneo alla storia della Corea.
L’abilità di Bong è stata quella di riuscire a far riemergere sullo schermo un trauma collettivo che accomuna tutta la popolazione del paese.
Lo ha fatto su due livelli: da una parte trattando la storia di un serial killer molto noto in Corea (come ha fatto Fincher con Zodiac), dall’altra ricostruendo un’epoca storica ricordata ancora dai coreani come molto buia e violenta. Si tratta del periodo della Quinta Repubblica (1979-1987), dal 1980 al 1988 la presidenza della Repubblica fu assunta da Chun Doo Hwan, continuatore di un regime sostanzialmente autoritario, nonostante ufficialmente si trattasse di una democrazia[12]. Il potere restava nelle mani dei militari che sedavano le sommosse popolari (in particolare studentesche).
Tutte queste cose si possono ritrovare nel film, a volte in modo più esplicito a volte in particolari meno evidenti.

Per prima cosa saltano all’occhio in Memories of Murder le scene in cui vengono messe in scena le rivolte popolari, sedate dalla polizia. Addirittura una delle vittime del serial killer è conseguenza diretta di una rivolta, o meglio, del modo in cui la polizia l’ha gestita. Tutte le unità sono state impiegate per sedare le insurrezioni, nonostante la polizia sapesse che il killer avrebbe colpito in quel preciso momento.

Memories of murderFacendo poi attenzione ai particolari si può capire come Bong, per sua stessa ammissione, abbia voluto rappresentare i detective della Quinta Repubblica come una vera e propria forza di soppressione.
Uno degli elementi che lo fa intuire è il fatto che uno dei detective porti sempre gli stivali militari (che usa più volte per picchiare i sospettati o i manifestanti).
Un altro esempio: il terzo indiziato corrisponde perfettamente alla descrizione dei cosiddetti wijang chwieopja, espressione con cui si indicavano gli studenti universitari impegnati nei movimenti di rivolta (importante è il fatto che abbia le mani morbide e soffici, da studioso non da lavoratore).
Si tratta di riferimenti che ovviamente il pubblico coreano può cogliere più facilmente.

Memories of Murder può essere paragonato a un film come Cloverfield[13] che, attraverso l’uso del cinema di genere, riporta alla luce un trauma nazionale (in questo caso americano).
Questa formula vincente, sia dal punto di vista qualitativo che di risposta del pubblico e della critica, verrà riproposta dal regista in The Host.

 

LA RAPPRESENTAZIONE DELLA POLIZIA 

Può lasciare spiazzati, se si sono visti pochi film coreani, il modo in cui vengono rappresentati i detective locali in Memories of Murder. Sono molti i siparietti comici con protagonisti i poliziotti. Come ha sottolineato Bong però, c’è poco da ridere. Queste scene non sono state inserite per alleggerire i toni ma perché effettivamente la situazione della polizia a quei tempi era proprio così. Ci si ricollega al discorso di prima sulla rappresentazione di un’epoca storica.
Gran parte del film è incentrato proprio sul come la polizia gestisce il caso del serial killer. È vero infatti che l’assassino è molto abile ma è vero anche che probabilmente sarebbe stato preso se non fosse stato per l’incompetenza della polizia.

Memories of murderI detective creano prove false, non gestiscono come si dovrebbe le scene del crimine ma soprattutto strappano confessioni a furia di torture. Anche in questo caso la critica di Bong si muove su più livelli.
In primis su un piano ben esibito: le torture vengono mostrate come fossero procedimenti all’ordine del giorno, assolutamente quotidiani, come lo era la tangente per diventare professori in Barking Dogs Never Bite. Sullo sfondo invece vengono inseriti i rimandi meno evidenti di cui si è già parlato. Oltre agli scarponi da militare, in una scena delle persona in un ristorante stanno guardando un servizio al telegiornale che racconta di un caso di violenza ingiustificata da parte di un poliziotto. Si tratta di un caso avvenuto realmente in quegli anni e che ha fatto molto scalpore, quindi ancora una volta un elemento che può essere facilmente colto dal pubblico coreano.

Importantissimo è inoltre il confronto tra i detective di Hwaseong e quello inviato da Seoul. A differenza dei detective locali, Seo Tae-Yoon non approva inizialmente i metodi violenti e sembra sia in grado di risolvere il caso ragionando sugli indizi a disposizione.
Il piccolo paese di provincia, immerso nella più totale ignoranza e arretratezza, sembra essere messo in contrapposizione con Seoul. I detective locali arrivano addirittura ad affidarsi a una maga per cercare di catturare il killer.
Memories of murderPiù si va avanti però, più le differenze iniziano ad assottigliarsi fino ad arrivare al finale di fronte alla galleria del treno in cui i ruoli dei due protagonisti si ribaltano. Seo Tae-Yoon ha perso la sua calma e la sua riflessività e inizia a picchiare il sospettato finendo per sparargli (mancandolo). Al contrario Park Doo-man cerca di impedirglielo e salva la situazione.
La conclusione quindi risulta ancora più amara visto che si annullano le differenze tra grande città e provincia.

Un altro tema interessante, legato in questo caso alla polizia, che ritornerà anche in The Host è quello del risentimento della Corea del Sud verso gli Stati Uniti. Si intuisce come la Corea del periodo fosse sottomessa agli USA (e in realtà, stando a The Host, la situazione non è cambiata più di tanto) dal fatto che la polizia coreana debba appoggiarsi agli americani per analizzare le tracce di sperma rinvenute, non disponendo delle tecnologie necessarie per farlo.
Questo senso di sottomissione all’America fa sfigurare ancora di più i detective protagonisti, facendoli apparire sempre più incompetenti e inutili.

 

I SOTTERRANEI 

Ancora una volta, come già visto col cortometraggio Incoherence e con il film d’esordio Barking Dogs Never Bite, torna la metafora dei sotterranei in cui si nascondono i problemi della società coreana.
Memories of murderIn questo caso i sotterranei/luoghi nascosti e oscuri si trovano in due momenti diversi.
Innanzitutto lo scantinato in cui i poliziotti torturano gli indiziati per estorcere le confessioni, una vera e propria camera delle torture che fa riemergere tutta la paura e l’odio che la popolazione dell’epoca provava nei confronti delle forze di polizia.

In secondo luogo il condotto dell’acqua in cui viene rinvenuto il cadavere, nella prima scena del film, e che torna circolarmente nella scena finale. Sotto terra, lontano dalla luce del sole, si nascondo i cadaveri delle vittime del serial killer che però in più occasioni, come abbiamo visto precedentemente, si trasformano in vittime dello Stato.

 

COMPARTO TECNICO 

Nonostante si tratti solo del secondo lungometraggio di Bong, lo stile registico che si era andato a delineare con Barking Dogs Never Bite raggiunge qui la maturità. Il regista non è mai interessato ai virtuosismi, all’esibire il mezzo, preferendo uno stile asciutto, nonostante non manchino per esempio dei piani sequenza realizzati perfettamente (uno su tutti quello del rinvenimento del secondo cadavere) o sguardi in macchina che coinvolgono direttamente lo spettatore.

Memories of murderUn discorso a parte va fatto per la splendida fotografia di Kim Hyung-ku[14], voluto da Bong dopo aver visto il lavoro che aveva fatto in Peppermint Candy[15] di Lee Chang-dong[16].
Memories of Murder è del 2003, stesso anno in cui è uscito Old Boy[17] di Park Chan-wook[18], film che ha influenzato notevolmente l’estetica di molti film coreani degli anni a seguire, che hanno cercato di riproporre la cura maniacale di Park, finendo però spesso per prediligere uno stile fin troppo patinato.
L’estetica di Memories of Murder è invece molto differente, più sporca. La volontà del regista e del direttore della fotografia è stata quella di scolorire il più possibile il film, con l’eccezione delle prime scene e delle ultime. La scelta di colori molto spenti è in linea con le sensazioni che Bong voleva trasmettere nel rappresentare un periodo storico buio.

 

CONCLUSIONI 

Memories of Murder è un film importantissimo. Una delle pellicole fondamentali della cinematografia della Corea del Sud post 2000, nonché uno dei polizieschi (in generale) più innovativi degli ultimi anni.
Un film che ha sconvolto le regole del genere, imponendosi come nuovo modello per tutti i thriller coreani a venire.
Molti dei film di genere coreani degli ultimi anni si rifanno palesemente a Memories of Murder. Si pensi per esempio ai film di Hong-jin Na[19], da The Chaser[20] a The Wailing[21]. Il modo in cui intrecciano il genere alla critica sociale, la rappresentazione in chiave quasi parodistica della polizia, le ambientazioni di provincia. Sono tutti elementi che rimandano direttamente al capolavoro di Bong.

Le somiglianze si possono ritrovare anche in film non coreani, dal già citato Zodiac all’argentino Il segreto dei suoi occhi[22] di Juan José Campanella[23], fino ad arrivare allo spagnolo La Isla Minima[24] di Alberto Rodrìguez[25].

 

Continua…

 

Scritto da: Tomàs Avila.

 

 

Note:

[1] Link Wikipedia dello scrittore: https://en.wikipedia.org/wiki/Kim_Kwang-lim .

[2] Link Wikipedia della graphic novel: https://it.wikipedia.org/wiki/From_Hell .

[3] Link Wikipedia dell’autore: https://it.wikipedia.org/wiki/Alan_Moore .

[4] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0114369/?ref_=nv_sr_1 .

[5] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0102926/?ref_=nv_sr_1 .

[6] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0079182/ .

[7] Link IMDB della scrittrice: https://it.wikipedia.org/wiki/Hannah_Arendt .

[8] Link IMDB del romanzo: https://it.wikipedia.org/wiki/La_promessa_(D%C3%BCrrenmatt) .

[9] Link IMDB dello scrittore: https://it.wikipedia.org/wiki/Friedrich_D%C3%BCrrenmatt .

[10] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0443706/?ref_=nv_sr_1 .

[11] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0000399/?ref_=nv_sr_1 .

[12] http://www.sapere.it/enciclopedia/Cor%C3%A8a+del+Sud.html

[13] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1060277/?ref_=nv_sr_2 .

[14] Link IMDB del direttore della fotografia: http://www.imdb.com/name/nm0453484/?ref_=ttfc_fc_cr6 .

[15] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0247613/?ref_=nv_sr_1 .

[16] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0496969/?ref_=tt_ov_dr .

[17] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0364569/?ref_=nv_sr_2 .

[18] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0661791/?ref_=tt_ov_dr .

[19] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm2947553/?ref_=tt_ov_dr .

[20] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1190539/?ref_=nv_sr_1 .

[21] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt5215952/?ref_=nv_sr_1 .

[22] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1305806/?ref_=nv_sr_1 .

[23] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0002728/?ref_=tt_ov_dr .

[24] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt3253930/?ref_=nv_sr_1 .

[25] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0735705/?ref_=tt_ov_dr .