Monografia di Bong Joon-ho. Parte 1

In Bong Joon-ho, Cinema, Il Cinema della Corea del Sud, Tomàs Avila by Tomas AvilaLeave a Comment

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INTRODUZIONE

Bong Joon-ho è sicuramente uno dei registi coreani più conosciuti in occidente, tanto da aver realizzato un film come Snowpiercer (co-produzione Corea del Sud, Repubblica Ceca, USA e Francia) costato ben 39 milioni di dollari, una cifra che in America risulta piuttosto modesta ma che in Corea è gigantesca.
Bong Joon-ho detiene inoltre diversi record, nonostante abbia realizzato soltanto sei film (compreso il recentissimo Okja prodotto da Netflix).
The Host, uscito nel 2006, ha venduto oltre 13 milioni di biglietti, circa un quarto della popolazione coreana dell’epoca, diventando il maggiore incasso della storia della Corea del Sud. Il record è stato battuto soltanto da tre film, due nel 2014 e uno nel 2015 (Veteran[1] di Ryoo Seung-wan[2], nome che ritornerà più avanti).
VeteranSnowpiercer è tuttora il film coreano più costoso di sempre e anche gli incassi domestici sono stati sorprendenti, come del resto quelli di Memories of a Murder.
Nel caso di The Host e Memories of a Murder, più che di grandi successi al botteghino, si può parlare quasi di casi mediatici che hanno avuto una forte presa sulla popolazione coreana per vari motivi che vedremo successivamente.

Per prima cosa è il caso di inserire Bong Joon-ho all’interno di un quadro molto generale della cinematografia coreana.  Da metà anni ’90 in Corea del Sud è avvenuto un fenomeno molto particolare: è esploso in maniera incredibile l’interesse per cinema. Sono nate riviste a tema cinematografico come Cine 21 e KINO, le scuole di cinema si sono moltiplicate e ovviamente sono diventati celebri i nomi di alcuni registi al di fuori dei confini nazionali. Si è parlato di “Korean New Wave”, una nuova ondata di film che hanno attirato l’attenzione internazionale. Dalla seconda metà degli anni ’90 sono cominciati ad apparire tutti i grandi registi coreani che adesso sono ben noti: nel 1996 Kim Ki-duk[3] con Crocodile[4] e Hong Sang-soo[5] con The Day a Pig Fell Into the Well[6], nel 1997 Lee Chang-dong[7] (poi divenuto celebre con Peppermint Candy[8] e Poetry[9]) con Green Fish[10]. Il 1998 è stato l’anno di Kim Jee-woon[11], da noi trattato in questa monografia, con The Quiet Family[12], nel 2000 Joint Security Area[13] ha rilanciato Park Chan-wook[14] (che aveva già diretto due film, fallimentari al botteghino) e Ryoo Seung-wan ha esordito con Die Bad[15].
Proprio nel 200 esordisce anche il nostro Bong Joon-ho con Barking Dogs Never Bite.

Dei nomi citati, quelli più importanti in questo caso sono quelli di Park Chan-wook, Kim Jee-woon e Ryoo Seung-wan. I tre registi, insieme a Bong Joon-ho, hanno dato vita a una serie di film a metà tra il cinema d’autore e quello di genere, ben diverso da quello, per esempio, di Kim Ki-duk, dando ampio spazio all’intrattenimento, senza però far mancare delle caratteristiche stilistiche inconfondibili che li hanno resi celebri. Ognuno ha ovviamente preso la sua strada ma i quattro restano amici ed è interessante notare che, a parte Ryoo Seung-wan (che probabilmente è il meno noto in occidente), tutti hanno avuto una parentesi americana.

Questo quindi era, in breve, il clima culturale nel quale si è inserito Bong Joon-ho. Ma chi è?

 

BIOGRAFIA

Bong Joon-ho è nato nel 1969 a Daegu, una città di provincia della Corea del Sud. Il padre, un intellettuale laureato in design, teneva delle conferenze presso l’università locale d’arte. La madre, ex maestra delle elementari ritiratasi per dedicarsi ai quattro figli, era figlia di “Gubo” Park Tae-won, una figura molto importante nella letteratura coreana moderna. A causa della sua fuga in Nord Corea durante la quella di Corea, il suo nome cominciò ad essere disprezzato.
Bong Joon-ho ha quindi passato l’infanzia in una piccola città, passando la maggior parte del tempo a studiare. Durante le elementari si è trasferito con la famiglia a Seoul, nel quartiere di Jamsil, dov’è c’è il fiume Han, il fiume che sarà al centro di The Host.
Durante il periodo delle superiori, Bong era un ragazzo introverso, uno studente modello con dei voti altissimi che gli permisero di entrare, nel 1988, al dipartimento di scienze sociale della Yonsei University, una delle migliori università coreane.

Fin da piccolo Bong era appassionato di fumetti ed era molto portato per il disegno. Lui stesso scriveva dei fumetti ed è noto il fatto che tuttora si occupa degli storyboard dei suoi film.
Nonostante ciò, non ha ricevuto formalmente un’educazione artistica, nonostante gli fosse stata consigliata la scola di arte, vista la sua abilità nel disegno.

Bong Joon-ho

Bong Joon-ho (a sinistra) e Park Chan-wook (a destra).

Il regista ha sempre visto tanti film, nonostante negli anni ’70 e ’80 in Corea fosse difficile vedere certe pellicole. Solo negli anni ’90 sono comparsi i cinema privati, prima l’unico modo per vederli era la televisione.
In televisione Bong Joon-ho ha potuto vedere diversi film della Hammer[16], vari film di serie b ma anche le pellicole di Hitchcock[17] e Sam Peckinpah[18], anche se molte volte queste opere venivano mutilate dalla censura.
Attraverso una rivista di cinema ha iniziato a leggere analisi dei film e ad imparare nozioni più tecniche.

Nel 1988 ha iniziato l’università. Il dipartimento di sociologia era noto per essere uno dei centri dei movimenti studenteschi. Va ricordato infatti che Bong ha vissuto in prima persona il clima della dittatura che caratterizza Memories of a Murder.
Parallelamente all’università e ai movimenti studenteschi, il regista ha iniziato in quel periodo a far parte di circoli di cinema.
Dopo aver svolto il servizio militare per un certo periodo, è ritornato a scuola e ha fondato il club cinematografico “the Yellow Door”, con cui ha realizzato il suo primo cortometraggio, White Man, e in cui ha conosciuto la ragazza che poi ha sposato.
Già da White Man si poteva notare il distacco di Bong dallo stile che andava per la maggiore ai tempi, ovvero quello politicamente impegnato. Non che nei suoi lavori manchi l’impegno politico ma, come già accennato prima, il cinema di genere viene usato per trattare tematiche politico-sociali.
Bong si è laureato nel 1994 ed ha cominciato la Korean Academy of Film Arts (corso che durava un anno) dove ha realizzato due cortometraggi: Memories in My Frame e Incoherence. Il secondo ha avuto un ottimo successo e ha iniziato a far circolare il nome del regista.

Poco dopo si è sposato e ha iniziato a lavorare in televisione dove ha conosciuto Park Chan-wook, che già aveva girato un film fallimentare al botteghino. È in questa occasione che è diventato amico del celebre regista di Old Boy[19] e, dopo diversi tentativi andati in fumo di sceneggiare dei film di vari registi, finalmente è arrivato a conoscere Cha Seung-jae[20], il direttore della Uno Film[21], la casa produttrice che ha prodotto Barking Dogs Never Bite, il film d’esordio di Bong Joon-ho.

 

FILMOGRAFIA

-White Man, 1994 (cortometraggio)
-Memories in My Frame, 1994 (cortometraggio)
Incoherence, 1994 (cortometraggio)
Barking Dogs Never Bite, 2000
-Sink & Rise, 2003 (cortometraggio)
Memories of Murder, 2003
Influenza, 2004 (cortometraggio)
The Host, 2006
-Tokyo!, capitolo “Shaking Tokyo”, 2008 (cortometraggio)
-Madre, 2009
-Snowpiercer, 2013
Okja, 2017

 

INCOHERENCE 

Regia: Bong Joon-ho.
Soggetto: Bong Joon-ho.
Sceneggiatura: Bong Joon-ho.
Direttore della fotografia: Jo Yeong-gyu, Derek Son Tae-woong.
Produttore: Korean Academy of Film Arts.
Anno: 1994.
Durata: 31’.
Paese: Corea del Sud.
Interpreti e personaggi: Yun Il-ju (commentatore), Yeon-su Yu (professore), Kwang-jin Park (custode dell’appartamento).

 

Incoherence è l’unico dei cortometraggi del 1994 che si riesce a trovare facilmente. È stato realizzato dal regista mentre frequentava la Korean Academy of Film Arts, proprio come progetto per la scuola.

IncoherenceLa storia è divisa in tre episodi più un epilogo:
1: un professore cammina verso scuola e vede una sua studentessa di spalle. Fantastica sulla studentessa e una volta arrivato nel suo ufficio sfoglia una rivista pornografica. Prima di andare a lezione lascia la rivista sulla cattedra del suo ufficio. Una volta iniziata lezione si rende conto di non aver portato delle fotocopie e manda una studentessa a recuperarle. Quando questa è già uscita di classe, al professore viene in mente la rivista pornografica lasciata sulla cattedra. Inizia a correre verso l’ufficio e alla fine riesce all’ultimo a salvare la situazione senza farsi scoprire.
2: un uomo che di mattina si allena correndo beve il latte delle bottiglie davanti alle case degli abitanti del quartiere. Un giorno un ragazzo che consegna giornali, per un fraintendimento, viene preso per il ladro del latte. Il ragazzo però ha visto l’uomo bere il latte, quindi inizia ad inseguirlo per tutto il quartiere.
3: un uomo ubriaco di notte cerca di tornare a casa ma sulla strada ha un attacco di diarrea. Non trovando un bagno, decide di risolvere il problema per strada, vicino a un palazzo. Il guardiano del palazzo però lo vede e gli dice di andare nello scantinato, dandogli un giornale per non sporcare per terra. L’uomo accetta e quando torna dallo scantinato si scopre che non ha usato il giornale.
Epilogo: in un dibattito televisivo riguardo al degrado dei costumi della società coreana sono invitati a discutere tre esperti: il professore della prima storia, il protagonista della seconda (che si scopre essere un giornalista) e il protagonista della terza (un procuratore). I tre non fanno altro che dire banalità e luoghi comuni.

IncoherenceIncoherence è un cortometraggio molto interessante, perché si possono ritrovare alcuni dei tratti stilistici e dei temi che ritorneranno nei lungometraggi di Bong Joon-ho e perché ci dà un’idea del clima culturale vissuto dal regista in quel periodo.
Abbiamo già detto che negli anni dell’università, Bong iniziò a far parte dei movimenti studenteschi.
Non sorprende quindi la critica sociale mossa da questo cortometraggio.
Il regista ha ricordato che l’idea gli è venuta dopo aver visto un talk show televisivo in cui degli “esperti” palesemente conservatori discutevano di temi sociali dicendo delle assurdità. Da qui l’idea di far vedere come si comportano in realtà coloro che discutono del degrado dei costumi nella società coreana.
Insomma nel titolo è già contenuta la chiave di lettura del cortometraggio.

Le cose interessanti però sono principalmente due. Innanzitutto è singolare, nel contesto cinematografico del periodo in cui è stato realizzato Incoherence, non la critica ma la modalità con cui viene mossa.
Il cinema coreano risentiva ancora dello stile asciutto e sobrio dei film di denuncia, realizzati da registi impegnati politicamente. Per questo motivo Incoherence sorprese molto il pubblico dell’epoca, non facendosi ben inquadrare in nessun genere.
Già da quest’opera compare la tipica ironia di Bong Joon-ho, caratteristica che tornerà in tutta la sua filmografia. La stranezza del cortometraggio sta proprio in questo umorismo ai limiti del grottesco che disorienta lo spettatore abituato a film di critica sociale più “seri”.
IncoherenceCome abbiamo visto, i risvolti sociali non mancano, anzi la tesi del regista è ben chiara ma viene esposta attraverso questo miscuglio di stili che poi verrà perfezionato.

Il secondo punto di interesse è l’introduzione di una metafora spaziale che verrà approfondita nei primi tre lungometraggi del regista e che sarà presente, anche se in forma minore o appena accennata, anche in Mother e Snowpiercer. Si tratta della metafora dello scantinato, dei sotterranei. In Incoherence compaiono nel terzo episodio e iniziano ad assumere il significato che avranno nei film successivi: sono il luogo in cui viene fatto ciò che non può essere fatto alla luce del sole, ciò che non deve essere visto.
I luoghi sotterranei, nelle diverse declinazioni che avranno, sono i luoghi in cui vengono nascoste le cose, dove stanno i cosiddetti “scheletri nell’armadio”. Diventano quindi metafora di tutto ciò che la Corea ha cercato e cerca di non mostrare.

Nel complesso quindi Incoherence è veramente interessante, soprattutto in luce di ciò che verrà in seguito.
Il cortometraggio ha avuto un grande successo e ha iniziato a far girare il nome di Bong Joon-ho e lo porterà a realizzare il suo primo lungometraggio che, tuttavia, non riscuoterà il successo aspettato.

 

Qui sotto il cortometraggio:

 

Continua…

 

Scritto da: Tomàs Avila.

 

Bibliografia:
Bong Joon-ho, Jung Ji-youn, KOFIC

Note:

[1] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt4768764/?ref_=nm_knf_i1 .

[2] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0753423/?ref_=tt_ov_dr .

[3] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm1104118/?ref_=tt_ov_dr .

[4] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0296492/?ref_=nv_sr_8 .

[5] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0393254/?ref_=tt_ov_dr .

[6] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0116005/?ref_=nv_sr_1 .

[7] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0496969/?ref_=tt_ov_dr .

[8] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0247613/?ref_=nm_knf_i4 .

[9] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1287878/?ref_=nm_knf_i1 .

[10] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0126838/?ref_=fn_al_tt_1 .

[11] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0453518/?ref_=tt_ov_dr .

[12] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0188503/?ref_=nv_sr_1 .

[13] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0260991/?ref_=nv_sr_1 .

[14] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0661791/?ref_=tt_ov_dr .

[15] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0267622/?ref_=nv_sr_3 .

[16] Link IMDB della casa produttrice: http://www.imdb.com/company/co0060069/?ref_=fn_al_co_1 .

[17] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0000033/?ref_=nv_sr_1 .

[18] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0001603/?ref_=nv_sr_1 .

[19] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0364569/?ref_=fn_al_tt_1 .

[20] Link IMDB del produttore: http://www.imdb.com/name/nm0149223/?ref_=ttfc_fc_cr2 .

[21] Link IMDB della casa produttrice: http://www.imdb.com/company/co0065873/?ref_=fn_al_co_2 .