Nanatsu No Taizai – The Seven Deadly Sins

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THE SEVEN DEADLY SINS-NANATSU NO TAIZAI(Recensione)

 

Questa è una storia di cavalieri, di principesse, di epiche battaglie e di regni da salvare. E’ una storia di Peccati che dal Giappone approda fin qui, in occidente, e che infiamma i cuori dei lettori. Questa è la storia dei Sette Peccati Capitali.

 

STORIA EDITORIALE:

Nanatsu No Taizai (lett. “I sette peccati capitali”) è un manga che nasce dalla matita di Nakabe Suzuki e che debutta nel novembre del 2011 con un capitolo one shot sulla rivista Weekly Shonen Magazine. Circa un anno dopo, nel novembre del 2012, inizierà, sempre sulla stessa rivista, la pubblicazione della serie che culminerà con la vendita, nel febbraio del 2015, del primo tankobon. Il manga si presenta, senza dubbio, come una rivelazione, raggiungendo traguardi importanti sia in madrepatria sia all’estero( tanto in Europa quanto in Nord America). Il numero delle vendite lo rende fin da subito uno dei manga più popolari in Giappone, tanto da guadagnare la nona posizione nella classifica Oricon del 2014, superando le quattro milioni di copie ed entro gennaio del 2015 superando le dieci. Al di fuori dei confini giapponesi l’opera di Suzuki riscuote un discreto successo che lo porterà, fra le altre cose, ad essere premiato come miglior fumetto per giovani al quarantaduesimo Festival international de la bande dessinée d’Angoulême.

Il successo del manga è da imputare, soprattutto all’estero, all’ambientazione di stampo medioevale europeo e a un’evidente ispirazione ad Akira Toriyama e agli shojo degli anni sessanta per quanto riguarda, rispettivamente, il protagonista maschile e i principali personaggi femminili.

TRAMA:

Le vicende di Nanatsu No Taizai si svolgono nella regione di Britannia e riguardano un gruppo di cavalieri, I sette peccati capitali, i quali sono costretti a sciogliersi dopo aver apparentemente ordito una congiura per rovesciare il regno di Lionesse. La loro sconfitta e successiva fuga sono da imputare ai Cavalieri Sacri, i quali riusciranno, nel corso dei successivi dieci anni, a detronare il re e a ottenere il potere attuando una dittatura di stampo militare. Cosi inizia il pericoloso viaggio di Elizabeth, terza principessa ed erede del regno, alla ricerca dei Peccati Capitali per riportare l’ordine e la giustizia nel reame di Lionesse.

GIUDIZIO:

Il manga di Suzuki rappresenta una vera e propria ventata d’aria fresca per quanto riguarda il genere degli shonen caratterizzato, nella maggior parte dei casi, sempre più da una quasi inevitabile banalità circa l’ evoluzione della trama e dello sviluppo dei personaggi. A testimonianza di ciò possiamo ricondurci alla caduta di due giganti del genere come Bleach( serializzando l’ultimo arco della storia) e Fairy Tail. Più personalmente potrei parlare anche di Naruto, ma sarà per un’altra volta. Proprio per questo Nanatsu No Taizai diventa una piacevolissima rivelazione che riesce a portare il lettore fin da subito dalla propria parte grazie ad una serie di fattori vincenti, fra tutti la trama, che non rende mai l’opera noiosa o prevedibile. La storia, fin ora, ha piacevolmente colpito in quanto presenta un’evoluzione davvero strabiliante grazie ad un’abile pianificazione delle vicende e soprattutto grazie ai numerosi misteri riguardanti i nostri eroi, in particolar modo quelli riferenti al loro passato, che risultano essere un’ulteriore aggiunta al loro carisma e fascino. L’autore ,infatti, riesce sempre a creare un’atmosfera molto dinamica, caratterizzata anche dalla frequente presenza di spettacolari combattimenti, che muta in base alle scelte dei personaggi e ai numerosi colpi di scena che ne conseguono. Un altro fattore alla base del successo di quest’opera è la caratterizzazione dei personaggi. Soprattutto i protagonisti, pur rispondendo ai più classici stereotipi, si rivelano essere unici per quanto riguarda le loro reazioni rispetto al contesto delle vicende, risultano, come già detto, numerosi i colpi di scena derivanti dal comportamento dei personaggi, i quali agiscono secondo le proprie emozioni e più in generale secondo le proprie inclinazioni creando scenari che sfuggono ad uno scontato evolversi degli eventi. I sentimenti dei personaggi sono sempre messi in risalto e ciò fa acquistare loro una dimensione più “umana” rendendo anche i cuori dei più forti incredibilmente vulnerabili. La spettacolarità del manga è affidata ai combattimenti i quali si susseguono con una vorace frenesia che catapulta il lettore nel pieno dell’azione. Da questo punto di vista la grafica presenta qualche calo, soprattutto all’inizio, per una parziale assenza di prospettiva in alcune vignette e per una, purtroppo, spesso confusa realizzazione degli scenari di fondo nelle scene minori. Poco convincente è la realizzazione delle armature che si presentano, nella maggior parte dei casi, eccessivamente pompose o semplicemente di dubbio gusto estetico.

In conclusione The Seven Deadly Sins è un manga da leggere poiché riesce ad intrattenere il lettore con semplicità, grazie ad una quasi assente forzatura nei meccanismi nella trama e nella relazione fra i personaggi che, grazie alla presenza di frenetica azione, rende l’opera un piccolo gioiellino da godersi in tutto e per tutto.

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