Regia: Michael Mann.
Soggetto: Patrick J. Nolan.
Sceneggiatura: Patrick J. Nolan, Michael Mann.
Musiche: Jimmie Haskell.
Direttore della fotografia: Rexford L. Metz.
Produttore: ABC Circle Films.
Anno: 1979.
Durata: 97’.
Paese: USA.
Interpreti e personaggi: Peter Strauss (Larry Murphy), Richard Lawson (R. C. Stiles), Roger E. Mosley (Cotton Crown), Brian Dennehy (Dr. D).
Dopo aver lavorato come sceneggiatore per diverse serie tv come Starsky & Hutch[1] e Police Story[2], nel corso della seconda metà degli anni ’70, dopo aver co-sceneggiato Vigilato Speciale[3] (film del 1978 con Dustin Hoffman[4]) e dopo aver diretto un episodio di Pepper Anderson agente speciale[5], i produttori dell’ABC iniziano a rendersi conto del suo talento e decidono di affidargli un film per la televisione. Viene data a Mann la possibilità di scegliere tra diversi scripts e la sua scelta ricade inizialmente su una sceneggiatura che poi però verrà abbandonata a causa di problemi con l’attore protagonista e che si trasformerà in film soltanto nel 1980, per la regia di Jerry London[6]. Mann sceglie quindi un altro script, di Patrick J. Nolan[7], dal quale nascerà The Jericho Mile.
Nel penitenziario di Folsom, in California, un giovane condannato all’ergastolo per avere ucciso il padre, si diletta nella corsa. I dirigenti del carcere si accorgono che è molto veloce, e che potrebbe superare le selezioni alle Olimpiadi per la gara dei 1500 metri. L’allenamento si svolge, tra scontri tra gang, violenze, prevaricazioni. Un film in perfetto equilibrio tra genere sportivo e carcerario. (da Wikipedia)
Si tratta di un film per la televisione quindi, nonostante sia un lungometraggio, non rappresenta il suo esordio cinematografico, che avverrà due anni dopo con Strade Violente. Il budget è stimato intorno al milione di dollari, tuttavia Mann è riuscito a girare un prodotto di alto livello (per essere televisivo), tanto che in Europa è arrivato addirittura al cinema.
Questo soprattutto perché il regista ha trattato il film come fosse un prodotto per il cinema, impegnandosi per fare qualcosa di livello.
The Jericho Mile è interessante da diversi punti di vista, perché ci si possono trovare dei temi e delle caratteristiche stilistiche che poi verranno sviluppate nel corso di tutta la carriera del regista.
Per prima cosa si nota già da questo primo lavoro la ricerca del realismo. Mann, dovendo occuparsi di un film carcerario, ha scelto di girare realmente il film in un penitenziario e, tra l’altro, in uno particolarmente pericoloso: quello di Folsom. Tutta la troup è stata a stretto contatto con i carcerati, alcuni dei quali sono stati anche coinvolti nelle riprese.
Si raccontano diverse storie riguardo al periodo delle riprese, lo stesso Mann ricorda in un’intervista:
“Ci sono stati 13 accoltellamenti e 1 omicidio durante i 19 giorni delle riprese. Quindi era ovviamente un posto pericoloso”[8].
Come accadrà in seguito, il regista, che è anche co-sceneggiatore, è stato molto influenzato nella realizzazione del film da ciò che ha visto realmente all’interno del penitenziario. Per esempio il personaggio di Stiles è stato ispirato da un vero detenuto che era impresso a Mann, poiché nella sua cella, anziché le classiche foto di Playboy, erano appese fotografie della sua famiglia, di sua moglie e dei figli.
Insomma si nota già nel 1979 come Mann sia interessato ad avvicinarsi alla realtà e come questo comporti ricerche durante la pre-produzione.
In secondo luogo salta all’occhio come The Jericho Mile sia più interessato a raccontare il protagonista e il microcosmo carcerario piuttosto che denunciare l’istituzione carceraria. Nonostante non manchino delle critiche, cosa che si nota soprattutto nel personaggio del direttore del penitenziario, interessato soltanto al prestigio della sua prigione, mancano le classiche scena da prison movie in cui i secondini picchiano a sangue i carcerati.
Un ruolo di primo piano è occupato dalle varie gang, divise per etnia, sempre in conflitto tra di loro. C’è la gang degli afroamericani, quella dei messicani e quella dei bianchi (il cui capo sarà il vero antagonista di Larry).
Mann è interessato soprattutto al protagonista e al suo approfondimento psicologico. Sarà una sua peculiare caratteristica quella di concentrarsi sui personaggi, mettendoli in una posizione di primo piano anche rispetto alla storia.
Larry è un personaggio fuori dagli schemi. Innanzitutto perché rompe la divisione tra gang. Non fa parte di nessun gruppo, vive da solo e il suo unico amico è Stiles, un nero. Questo lo rende ostile sia alla gang degli afroamericani che a quella dei bianchi. Larry è isolato dal mondo esterno ma in un certo senso si isola anche dal mondo interno alla prigione, è completamente disinteressato verso ogni cosa e ciò è reso ben chiaro dal fatto che le pareti della sua cella sono completamente spoglie, non rimandano a una vita all’infuori del penitenziario.
L’unica cosa che importa la protagonista è la corsa, passa le sue giornate ad allenarsi, senza un particolare motivo se non quello di superare i suoi limiti.
La corsa è probabilmente l’unico accenno di libertà che gli è rimasto e la sensazione che danno le scene in cui sia allena, complice anche la colonna sonora che ripropone in continuazione una versione strumentale di Sympathy For The Devil[9] dei Rolling Stones, ricorda un po’ le atmosfere di alcune scene di Easy Rider[10].
Non a caso cito il film di Dennis Hopper[11], uno dei capostipiti della New Hollywood, infatti The Jericho Mile è chiaramente vicino a questa stagione cinematografica.
Il protagonista ha un look da hippi, baffi e capelli lunghi, e potrebbe essere uscito da Easy Rider. A questo poi va aggiunto che l’attore che lo interpreta è il Peter Strauss[12] che era stato protagonista, nove anni prima, di Soldato Blu[13], un altro dei film storici della Nuova Hollywood.
Se ancora non è chiara la tensione tra cinema moderno e post-moderno che caratterizzerà i seguenti film del regista, è palese il riferimento a tutta la serie di film che, nel corso degli anni ’60 e ’70, avevano rivoluzionato il panorama americano.
Tornando a Larry, altre due cose sono interessanti. Per prima cosa il motivo per cui è in prigione: è stato accusato di aver ucciso il padre, dopo averlo visto violentare la sua sorellastra. Larry è cosciente di meritarsi di stare in prigione ma allo stesso tempo è fermo nelle sue convinzioni e non si pente di aver ucciso il padre, anzi, se tornasse indietro lo farebbe nuovamente.
A questi principi ferrei si accosta la passione per la corsa che è la vera ragione per cui Larry sembra vivere, tanto da identificarsi con l’attività che compie, altra cosa che caratterizzerà molti dei personaggi di Mann. Che sia il loro lavoro o la loro passione, spesso i personaggi sono così legati a ciò che fanno da diventare indivisibili.
E così Larry, nonostante tutti i problemi, continua a fare ciò con cui da tempo occupa le sue giornate: correre.
Il finale da questo punto di vista è in parte amaro ma coerente con il personaggio che viene raccontato. Nonostante abbia dimostrato di essere meglio di alcuni dei migliori corridori americani, a Larry viene impedito di partecipare alle olimpiadi. Tuttavia non si demoralizza e decide di correre in solitaria, all’interno delle mura della prigione, tenendo il tempo con un cronometro. Riuscirà a battere il record del campione americano ma nessuno, a parte gli altri carcerati, lo saprà mai. E forse è con il finale che viene spiegato il motivo che spinge Larry a correre: non la fama o il riconoscimento da parte degli altri, ma l’abbattimento di mura al suo interno, il superamento dei suoi limiti.
Notevole è la scena in cui al rallentatore si rompe il cronometro, lanciato dal protagonista contro a un muro. È un gesto liberatorio (e di rabbia) che ricorda l’esplosione al rallentatore di Zabriskie Point[14]. A confermare il riferimento ad Antonioni[15] sarà il finale di Strade Violente, molto più chiaro nella citazione.
The Jericho Mile è quindi il film che introduce la poetica di Mann, mentre per l’estetica bisognerà aspettare il suo esordio cinematografico, nonostante già da questo film del 1979 si noti l’attrazione per il cinema classico con un occhio volto alle innovazioni delle ondate che nei ’60 e ’70 hanno portato al cinema moderno, nonché l’attenzione nella scelta degli accompagnamenti musicali.
Una pellicola che va recuperata, senza farsi intimorire dal fatto che sia stata realizzata per la televisione.
Continua…
Scritto da: Tomàs Avila.
Note:
[1] Link IMDB della serie Tv: http://www.imdb.com/title/tt0072567/?ref_=nv_sr_1 .
[2] Link IMDB della serie Tv: http://www.imdb.com/title/tt0069620/?ref_=nv_sr_1 .
[3] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0078326/?ref_=fn_al_tt_1 .
[4] Link IMDB dell’attore: http://www.imdb.com/name/nm0000163/?ref_=tt_ov_st_sm .
[5] Link IMDB della serie Tv: http://www.imdb.com/title/tt0071034/?ref_=nv_sr_1 .
[6] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0518719/?ref_=nv_sr_2 .
[7] Link IMDB dello sceneggiatore: http://www.imdb.com/name/nm0634338/?ref_=nv_sr_2 .
[8] Link dell’intervista: http://ew.com/article/2012/01/21/michael-mann-interview-luck-hbo/ .
[9] Link Youtube della canzone: https://www.youtube.com/watch?v=vBecM3CQVD8 .
[10] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0064276/?ref_=nv_sr_1 .
[11] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0000454/?ref_=tt_ov_dr .
[12] Link IMDB dell’attore: http://www.imdb.com/name/nm0005471/?ref_=tt_ov_st_sm .
[13] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0066390/?ref_=nv_sr_1 .
[14] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0066601/?ref_=nm_knf_i4 .
[15] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0000774/?ref_=nv_sr_1 .