Analisi Confessions

In Analisi film, Cinema, Tetsuya Nakashima, Tomàs Avila by Tomas AvilaLeave a Comment

Condividi:
Share

Si segnala che nell’articolo sono presenti diversi spoiler, al fine di analizzare al meglio il film.

 

Regia: Tetsuya Nakashima.
Soggetto: Kanae Minato.
Sceneggiatura: Tetsuya Nakashima.
Musiche: Toyohiko Kanahashi.
Direttore della fotografia: Shoichi Ato e Atsushi Ozawa.
Produttore: Koji Hyakutake, Minami Ichikawa, Yuji Ishida, Genki Kawamura, Hiroaki Kitano, Yoshiro Kubota, Takahisa Miyaji, Hiroshi Morozumi, Tashuyasu Ohmiya, Yoshishige Shimatani, Yutaka Suzuki, Shin’ichi Yoshida.
Montaggio: Yoshiyuki Koike.
Anno: 2010.
Durata: 106′.
Paese: Giappone.
Interpreti e personaggi: Takako Matsu (Yuko Moriguchi), Yukito Nishii (Shuya Watanabe), Kaoru Fujiwara (Naoki Shimomura), Ai Hashimoto (Mizuki Kitahara), Mana Ashida (Manami Moriguchi), Masaki Okada (Yoshiteru Terada), Yoshino Kimura (madre di Naoki).

 

Indice:
Trama Storia del regista e realizzazione del film Comparto tecnico Una società alla deriva Premi e riconoscimenti 

TRAMA 

Il film racconta la storia di Yuko Moriguchi, una professoressa di una scuola media in Giappone, che in seguito all’uccisione della propria figlia (Minami) da parte di due studenti della sua classe (Shuya Watanabe e Naoki Shimomura) , decide di dare le dimissioni e di vendicarsi.
La vendetta, studiata nei minimi dettagli, è psicologica e mai diretta: Yuko cerca di creare le condizioni affinché i due assassini si rovinino da soli. Nel frattempo, con lo scorrere del film, scopriamo sempre più dettagli riguardanti l’omicidio della piccola Minami  e delle vite private dei due ragazzi che l’hanno assassinata e dei vari personaggi collaterali. Il film si conclude tragicamente con il compimento della vendetta da parte della professoressa. Naoki infatti impazzirà e arriverà ad uccidere la propria madre, mentre Shuya, dopo aver ucciso una sua compagna di classe alla quale sembrava molto affezionato, metterà una bomba a scuola nel tentativo di farla esplodere, ma la professoressa sposterà la bomba nell’ufficio della madre del ragazzo, causandone la morte.

 

STORIA DEL REGISTA E REALIZZAZIONE DEL FILM 

Tetsuya Nakashima è un regista atipico. Non ha frequentato nessuna scuola di cinematografia ma durante gli anni dell’università entrò a far parte di un club di appassionati di cinema con i quali girò un film in 8 mm.

ConfessionsNel 1988 diresse un episodio del film collettivo Bakayro i’m plenty mad[1], dopodiché iniziò la sua carriera come direttore di spot pubblicitari, esperienza che, a suo dire, gli ha permesso di crescere molto come regista. Gli spot che diresse gli diedero la possibilità di sperimentare in abbondanza, nonostante l’obbligo di inviare un messaggio promozionale.

Nel 1997 ritornò al cinema con il suo primo vero lungometraggio: Happy-go lucky[2], che si aggiudicò la Rosa Camuna d’argento al Bergamo film meeting[3] del 1999.
In seguito diresse una serie di film per la televisione.
Il grande successo di pubblico arrivò nel 2004 con Kamikaze Girls[4], film che tra l’altro è disponibile persino in Italia. Con questa pellicola Nakashima si impose nello scenario cinematografico giapponese, dimostrando di essere un regista molto talentuoso e con uno stile unico.

Continuarono i grandi successi di pubblico con Memories of Matsuko[5] e Paco and the magical book[6], il suo primo film rivolto ad un pubblico più giovane.

Nel 2010 arriva la svolta con Confessions. Come spiegherò meglio nella sezione “comparto tecnico”, la pellicola è molto diversa rispetto ai precedenti lavori del regista che questa volta racconta una storia drammatica tratta dall’omonimo bestseller  della scrittrice Kanae Minato[7] e da lui stesso adattata.
A differenza dei suoi precedenti film, Confessions è molto più cupo e freddo.
ConfessionsIl film ha ottenuto un grande successo, riuscendo a superare i confini nipponici e arrivando anche in Occidente.
Fortunatamente la pellicola ha avuto una distribuzione anche in Italia, dopo aver partecipato al Far East Festival di Udine[8], grazie alla Tucker Film.

Il regista, ormai affermato e molto stimato in Giappone, si dedica quindi all’ennesimo adattamento di un libro, questa volta “Hateshiaki Kawaki” di Akio Fukamachi[9] e nel 2014 gira World of Kanako[10].

Riguardo ai suoi progetti futuri attualmente non vi è nulla di certo. Nakashima ha però affermato di volersi dedicare a qualcosa di completamente diverso rispetto ai film precedenti, probabilmente ad uno sci-fi.

 

COMPARTO TECNICO 

Dal punto di vista stilistico, la pellicola si discosta dai precedenti lavori del regista.
Mentre in Kamikaze Girls e Memories of Matsuko ogni inquadratura era un tripudio di colori e le scenografie erano ricche di dettagli, in “Confessions” Nakashima lavora per difetto, eliminando tutto ciò che è superfluo.

ConfessionsLa fotografia è di Shoichi Ato e Atsushi Ozawa che, già dal precedente Pako and the magical book, avevano sostituito Masakazu Ato, con cui il regista aveva collaborato in Kamikaze girls e in Memories of Matsuko.
I toni accesi vengono abbandonati e i colori si spengono, virando su tonalità molto fredde.
Il colore prevalente è sicuramente il blu, al quale si accosta spesso il rosso che rimanda al sangue e alla violenza che attraversa tutta la storia. La freddezza dei colori è una scelta stilistica che si adatta perfettamente alla vicenda narrata e al vuoto emotivo che caratterizza molti dei personaggi principali.

Il fatto che Nakashima lavori per difetto non vuol dire che il film non sia curato come le sue opere precedenti. In Confessions infatti ogni inquadratura è studiata alla perfezione e riesce ad essere veramente efficace. La telecamera è spesso ferma e anche quando si muove lo fa con lentezza ed eleganza.
L’uso quasi ossessivo del ralenti rallenta la narrazione, specialmente nella parte iniziale, e riesce ad introdurci ancora maggiormente in un mondo che, nonostante attinga costantemente al reale, è ben lontano dalla realtà, quasi surreale.
ConfessionsNotevole è inoltre il virtuosismo registico della scena in cui esplode l’ufficio della madre di Shuya Watanabe, in cui Nakashima fa un uso molto suggestivo del reverse motion.

I veri punti di forza sono tuttavia il montaggio di Yoshiyuki Koike e la sceneggiatura curata dallo stesso regista. La storia infatti si sviluppa poco per volta, attraverso i diversi punti di vista dei personaggi, e si arricchisce sempre più di dettagli. Ci capita di rivedere, per esempio, una stessa scena più volte, che si arricchisce di nuovi particolari ad ogni riproposizione.

Va data infine una nota di merito alla colonna sonora che commenta perfettamente ciò che vediamo e in cui spicca la bellissima e struggente “Last Flowers”[11] dei Radiohead.

UNA SOCIETA’ ALLA DERIVA 

Nonostante Confessions sia forse il film di Nakashima che più può essere apprezzato da un pubblico occidentale, non mancano gli elementi che ritroviamo nel resto della sua filmografia e, più in generale, in gran parte del cinema Giapponese.

ConfessionsQuello che a primo impatto può sembrare un ottimo film d’intrattenimento, un revenge movie atipico e psicologico, ad una visione più attenta appare come una pesante critica volta alla società giapponese.

Il tema che principalmente salta all’occhio è quello del bullismo, in Giappone denominato “ijime”[12]. Questo fenomeno è molto diffuso ed è uno dei temi protagonisti di molti film nipponici.
In questo caso il bullismo da parte di tutta la classe nei confronti di alcuni studenti è disarmante. La situazione è sicuramente esasperata e portata all’eccesso, tanto da risultare inverosimile ad uno spettatore occidentale, tuttavia sono molti i film in cui vengono mostrate situazioni simili. Colpisce, oltre alle violenze compiute dai ragazzi verso i proprio coetanei, anche il mancato rispetto verso la vera protagonista, la professoressa Moriguchi. Questo tema ritorna in gran parte della produzione di Nakashima, da Memories of Mitsuko al recentissimo World of Kanako. Come detto in precedenza, il bullismo, il non rispetto delle regole, l’arroganza e, molto spesso, la violenza dei ragazzi, sono al centro di molte pellicole nipponiche, per esempio in Battle Royale[13], uno dei film giapponesi recenti più conosciuti in occidente, grazie anche al giudizio dato da Quentin Tarantino a riguardo.

Se in Battle Royale però è lo Stato stesso a prendere delle misure per risolvere il problema, mandando al massacro una classe di studenti ogni anno, in Confessions la protagonista è abbandonata a se stessa e toccherà a lei risolvere la situazione.

ConfessionsUn altro tema caro al cinema giapponese è quello del suicidio.
È risaputo che il Giappone, specialmente dopo la crisi economica avvenuta negli anni ’90, è il paese del primo mondo con il tasso di suicidio più alto. Basti pensare che solo nel 2011, dopo 14 anni, il numero di suicidi è sceso sotto la soglia dei 30000 l’anno.
Bisogna specificare che in Giappone il suicidio ha delle radici culturali molto profonde e che non è visto come in occidente. Sia lo shintoismo che il buddismo, le due religioni più diffuse, non condannano il suicidio come ad esempio fa il cristianesimo. Non è questa però la sede adatta per parlare di una questione così complicata.
Nonostante tutte queste spiegazioni, il modo in cui si tratta il tema del suicidio in molti film giapponesi colpisce e disturba profondamente il pubblico occidentale. Consiglio a proposito la visione di Suicide Club[14], un thriller-horror che, a distanza di anni, riesce ancora ad essere un pugno nello stomaco. In particolare, in Confessions, lascia allibiti la leggerezza con cui molti ragazzi sembrano pensare al suicidio, come nel caso di Mizuki Kitahara, che colleziona medicinali sperando di utilizzarli per togliersi la vita.

ConfessionsInsomma la società che ci viene mostrata dal film è una società profondamente decadente. Dalle famiglie disfunzionali (non viene mostrata neanche una famiglia senza gravi problemi) in cui i genitori sono assenti (come nel caso di Shuya Watanabe) o in cui sono talmente protettivi da continuare a difendere il proprio figlio anche dopo che questo ha commesso un omicidio.  A tal proposito, risulta particolarmente interessante il personaggio della madre di Shuya, che a causa del figlio ha dovuto abbandonare la sua promettente carriera da biologa e che riversa su di lui questa sua frustrazione.

Se in molti casi siamo portati a giustificare le azioni compiute da un personaggio, vista la situazione familiare o sociale in cui è cresciuto, questa volta è diverso: molte delle azioni compiute dai giovani ragazzi sono talmente aberranti da non riuscire a giustificarli neanche in questo modo . Ci troviamo davanti ad una classe di ragazzi che va ben oltre a quelle che vediamo in molti film occidentali che affrontano temi simili, quali Detachement[15], La classe[16] o L’onda[17].
La cosa che colpisce maggiormente è il vuoto esistenziale che caratterizza i ragazzi, arrivando a situazioni in cui alcuni di essi arrivano a chiedersi addirittura se sia giusto attribuire un valore alla vita e se sia così sbagliato uccidere.
ConfessionsIl regista ci presenta perciò una visione nichilista della società giapponese, una società alla deriva.
E più si prosegue nella visione, scavando nelle psicologie dei personaggi, più dettagli raccapriccianti scopriamo. Lo spettatore minuto dopo minuto avanza in una discesa verso la follia, verso un Inferno.

In questo contesto Nakashima inserisce uno dei protagonisti femminili più interessanti degli ultimi anni, quello
della professoressa. Il personaggio è molto umano, non è perfetto e sebbene lo spettatore non riesca mai a condividere del tutto le scelte intraprese da Yuko Moriguchi, tuttavia riesce a giustificarle. Abbandonata a se stessa, di fronte a delle leggi che proteggono gli assassini di sua figlia perché minori, si trova da sola a dover combattere e riesce a compiere una vendetta studiata nei minimi dettagli, precisa come gli ingranaggi di un orologio che avanza inesorabile, ticchettio dopo ticchettio. Sono pochi i momenti in cui la professoressa mostra i propri sentimenti. Per tutto il resto del film rimane impassibile e freddissima di fronte a qualsiasi situazione. Non perde mai la calma e procede nella sua vendetta, fino al finale. La professoressa, dopo aver distrutto psicologicamente Shuya, privandolo dell’unica cosa che dava un senso alla sua vita, o per meglio dire, dopo averlo indotto a privarsi dell’unica cosa che dava un senso alla sua vita,  gli dice che ora è pronto per la sua rinascita. Lo schermo diventa nero e sentiamo Yuko sussurrare: “scherzavo”. La sua vendetta è giunta a compimento.

 

 

PREMI E RICONOSCIMENTI 

Il film ha riscosso un grande successo di critica e pubblico in tutto il mondo incassando in totale intorno ai 44 milioni di dollari e aggiudicandosi inoltre molte candidature e molti premi a svariati festival, trai quali l’Udine film festival.
Per l’elenco completo dei premi vinti, ecco il link di IMDB: http://www.imdb.com/title/tt1590089/awards?ref_=tt_awd .

 

Scritta da: Tomàs Avila.

 

 

Note:

[1] Link alla pagina IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0315801/?ref_=fn_al_tt_1 .

[2] Link alla pagina IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0113937/?ref_=nm_flmg_dr_11 .

[3] Link alla pagina Wikipedia del festival: http://it.wikipedia.org/wiki/Bergamo_Film_Meeting .

[4] Link alla pagina IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0416220/?ref_=nm_flmg_dr_7 .

[5] Link alla pagina IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0768120/?ref_=nm_flmg_dr_5 .

[6] Link alla pagina IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1056435/?ref_=nm_flmg_dr_4 .

[7] Link alla pagina Wikipedia della scrittrice: http://en.wikipedia.org/wiki/Kanae_Minato .

[8] Link alla pagina di Wikipedia del festival: http://it.wikipedia.org/wiki/Far_East_Film_Festival .

[9]  Link alla pagina IMDB dello scrittore: http://www.imdb.com/name/nm5862456/ .

[10] Link alla pagina IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt3108158/?ref_=nm_flmg_dr_1 .

[11] Link alla canzone: https://www.youtube.com/watch?v=QxYemY8CQaw .

[12] Pagina Wikipedia dedicata al fenomeno dell’ijime: http://it.wikipedia.org/wiki/Ijime .

[13] Link alla pagina IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0266308/?ref_=fn_al_tt_1 .

[14] Link alla pagina IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0312843/?ref_=fn_al_tt_1 .

[15] Link alla pagina IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1683526/?ref_=fn_al_tt_1 .

[16] Link alla pagina IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1068646/?ref_=fn_al_tt_1 .

[17] Link alla pagina IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1063669/?ref_=fn_al_tt_1 .