Regia: Luc Besson.
Soggetto: Pierre Christin, Jean-Claude Mézières (fumetto).
Sceneggiatura: Luc Besson.
Musiche: Alexandre Desplat, Sixlei.
Direttore della fotografia: Thierry Arbogast.
Produttore: EuropaCorp, Fundamental Films, Grive Productions (co-produttore), Gulf Film, Novo Pictures (co-produttore), Orange Studio (co-produttore), River Road Entertainment, TF1 Films Productions (co-produttore), Universum Film (UFA) (co-produttore).
Montaggio: Julien Rey.
Anno: 2017.
Durata: 137′.
Paese: Francia.
Distribuzione: 01 Distribution.
Interpreti e personaggi: Dane DeHaan (Maggiore Valerian), Cara Delevingne (Sergente Laureline), Clive Owen (Comandante Arun Filitt), Rihanna (Bubble), Ethan Hawke (Jolly), Sam Spruell (Generale Okto Bar), Kris Wu (Capitano Neza), Alain Chabat (Bob il pirata), Mathieu Kassovitz (Camelot), Herbie Hancock (Ministro della difesa), Rutger Hauer (Presidente della Federazione umana).
Nel 2740 non si può più parlare di globalizzazione, bensì di “universalizzazione”: ad Alpha, un gigantesco pianeta-città, vivono 17 milioni di abitanti, e solo una piccola parte sono esseri umani.
Luc Besson si reinventa ancora una volta: dopo il romanticismo di Lèon e la frenesia folle di Lucy, Valerian si rivela un film di fantascienza ben riuscito, senza infamia e senza lode.
Sicuramente un punto a favore è la varietà: ci vengono mostrate decine di razze aliene con le loro particolarità, città coi loro usi e costumi, armi e tecnologie avanzate.Scene come quella del “Gran Mercato” sono decisamente interessanti: un’immensa pianura apparentemente deserta ospita in realtà il centro commerciale più grande dell’universo, visibile solo con speciali visori in quanto situato in una dimensione diversa.
Con un budget di 197,47 milioni di euro tutto ciò viene reso in modo spettacolare, oltre a rendere Valerian il film più costoso del cinema francese.
Abbiamo la sensazione di osservare un mondo coerente, interconnesso e talmente vasto e vario da far girare la testa.
Nulla da aggiungere per quanto riguarda l’impatto visivo.
La nota dolente arriva con le vicende narrate: essendo tratto da una serie di fumetti francesi iniziata nel 1967 (Valérian e Laureline agenti spazio-temporali) era inevitabile un certo “classicismo” nei personaggi. Oppure no?
Valerian è un soldato carismatico, coraggioso, ligio al dovere senza mancare di buoni principi. Il classico eroe.
La sua compagna Laureline è scaltra e indipendente, un personaggio per cui nessuna femminista potrebbe lamentarsi. La classica eroina moderna.
Il suo aiuto è essenziale per far capire a Valerian che i sentimenti sono più importanti del rispettare gli ordini. Quando i due non discutono di questa tematica poco originale si scambiano battute taglienti, in un continuo duello di arguzia che finisce per risultare ridicolo.
Ai protagonisti si aggiungono altre figure stereotipate: l’aiutante/spalla comica impersonato da tre alieni buffi, il personaggio a cui ci si affeziona che è destinato a sacrificarsi eccetera.
Insomma, è un film prevedibile dopo 20 minuti, dove ancora una volta il pianeta pacifico di turno viene violato dalla nostra malvagia specie (non vi ricorda Avatar?).
Nel complesso Valerian è un film poco impegnativo e già visto, ma comunque di grande intrattenimento.
Scritto da: Simone Gamberoni