Recensione The Good Neighbor

In Mockumentary, Found Footage e P.O.V., Recensioni brevi, Speciali, Tomàs Avila by Tomas AvilaLeave a Comment

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Regia: Kasra Farahani.
Soggetto: Mark Bianculli, Jeff Richard.
Sceneggiatura: Mark Bianculli, Jeff Richard.
Musiche: Andrew Hewitt.
Direttore della fotografia: Alexander Alexandrov.
Produttore: Elena Barry, Jeff Currier, Alfred Gundry, Billy Levin, Allan Mandelbaum, Rick Rickertsen, Mary Solomon, Rosalie Swedlin, Giri Tharan, Tim White, Trevor White.
Anno: 2016.
Durata: 98’.
Paese: USA.
Interpreti e personaggi: James Caan (Harold Grainey), Logan Miller (Ethan), Keir Gilchrist (Sean), Laura Innes (Caroline), Edwin Hodge (ufficiale di polizia).

 

Ethan Fleming e Sean Turner hanno messo a punto un esperimento che crea pressione psicologica. Grazie ad alcuni strumenti posizionati dentro la casa del vicino Harold Grainey, ricreano un ambiente infestato dai fantasmi. Non si rendono conto che stanno violando tutte le leggi dell’etica e degli Stati Uniti e più passa il tempo più capiscono che la reazione del vicino di casa potrebbe essere tragicamente fatale. (da Mymovies)

the good neighbor“The Good Neighbor” segna l’esordio alla regia di Kasra Farahani[1] che realizza il suo primo lungometraggio, dopo aver girato due cortometraggi e aver partecipato come concept artist a diversi film (da “Avatar”[2] a “Il curioso caso di Benjamin Button”[3], per fare due nomi).
Ci troviamo davanti a una pellicola particolare che guarda in più direzioni, prendendo spunti da diverse parti. Il risultato è notevole e complesso. È un film che al suo interno cela molti spunti di riflessione, forse anche troppi.
L’inizio ricorda il recente “Disturbia”[4] che a sua volta rimandava al capolavoro di Hitchock[5] “La finestra sul cortile”[6]. I due giovani protagonisti spiano l’inquietante vicino di casa, non dalla finestra come faceva James Stewart[7] nel 1954, ma attraverso una serie di piccole telecamere posizionate quasi in ogni stanza della casa dell’inconsapevole Harold. Viene subito tirata in ballo quindi la metafora a cui aveva ricorso il maestro Hitchcock: i due protagonisti sembrano posti nella stessa condizione dello spettatore, osservano attraverso dei monitor quello che accade al loro vicino. Il regista e gli sceneggiatori giocano su questi temi, facendo finta di cadere in quelli che ormai sono diventati dei cliché (che poi però vengono smontati). Lo schermo attraverso cui vedono il vicino sembra essere un confine invarcabile, come quello dello schermo cinematografico, ma ci vuole poco perché questo confine venga infranto.
Un tema sempre attuale e interessante, anche se ovviamente non originale.

In realtà però, i due ragazzi non si limitano ad osservare la vita quotidiana del vicino ma interagiscono attivamente, facendo sembrare la sua casa infestata dai fantasmi. Quale può essere la reazione di una persona davanti al sovrannaturale? Questa è la domanda che si pongono. Ethan e Sean perciò, oltre che al ruolo dello spettatore, rimandano anche al ruolo del regista e anche in questo caso Farahani e gli sceneggiatori hanno modo di giocare con i clichè (questa volta degli horror con case infestate alla “Paranormal Activity”[8]). I due ragazzi che manovrano tutto dalla loro cabina di regia ricordano molto i personaggi interpretati da Richard Jenkins[9] e Bradley Whitford[10] nel geniale “Quella casa nel bosco”[11], altro film che rifletteva, ancora più esplicitamente, sui meccanismi dell’horror.

Fin qui tutto bene; il film procede senza annoiare, offrendo, come abbiamo visto, spunti molto interessanti. Tutto sembra essere nella norma: il vicino è molto the good neighborinquietante e passa gran parte del suo tempo in cantina dove, guarda a caso, Ethan e Sean si sono dimenticati di mettere una telecamera. Insomma, Harold ha tutte le carte in regola per essere il classico killer della porta affianco, nella cui casa sono andati a ficcanasare i due (abbastanza stupidi) protagonisti.

Solo una cosa stona in questo quadro: le reazioni di Harold davanti al paranormale. Ci aspetteremmo di vederlo terrorizzato o quanto meno inquietato, ma non è così. A parte qualche scatto d’ira, sembra reagire in modo fin troppo pacato di fronte a porte che sbattono da sole, temperatura che si abbassa e vetri che si rompono. Inoltre lo vediamo spesso parlare con una donna che i due ragazzi non sembrano vedere.
La soluzione del mistero potrebbe essere in cantina, pensano i due ragazzi, e si arriva quindi allo sfondamento dell’illusoria parete che divideva i protagonisti dal loro vicino.
Lo spettatore si aspetta a questo punto di trovare in cantina il mattatoio di un serial killer, una camera degli orrori, o forse no.

Quello in cui riesce meglio il regista è il mantenere l’ambiguità della situazione fino alla fine. Harold ha degli atteggiamenti tipici dei serial killer visti in centinaia di film ma allo stesso tempo si comporta in modo diverso, lasciando lo spettatore pieno di dubbi.

La risoluzione dell’enigma è tragica e amara, lontanissima da tutte le pellicole di questo genere che si sono viste negli ultimi tempi. Si capisce bene dove vogliono arrivare Farahani e i due sceneggiatori.
Ethan e Sean hanno commesso un grave errore nel loro esperimento: si sono dimenticati completamente di considerare il fatto che ogni individuo ha una storia alle spalle che lo porta a comportarsi in modo diverso.
the good neighborL’inaspettata svolta finale ci mostra tutta la vicenda da un punto di vista differente, con un finale che arriva addirittura a commuovere lo spettatore, cosa che non mi sarei mai aspettato.
Evito di andare oltre per non rovinare la bellissima conclusione di questo film che meriterebbe di essere considerato molto più di quanto è stato fatto.

Oltre agli spunti di riflessione già accennati, ce ne sono molti altri. Uno su tutti: le motivazioni che hanno portato i due protagonisti a realizzare l’esperimento.
Ci sono delle motivazioni personali, che non rivelo, ma interessano poco.
Quello di cui sembra parlarci Farahani alla fine è di una generazione che aspira soltanto alla popolarità, al diventare celebre, all’essere ricordato per qualcosa, non importa cosa (del resto la cattiva pubblicità è sempre pubblicità). La generazione dell’apparire, cresciuta a pane e social network. Ancora una volta non si può dire che questo sia un tema originale ma per me in “The Good Neighbor” il messaggio arriva diretto e senza troppi fronzoli. Basta soltanto il primo piano di Ethan che chiude il film per dare allo spettatore (ormai frastornato dai continui cambi di direzione) un sano pugno nello stomaco.

Per quanto concerne il comparto tecnico il film convince sotto ogni punto di vista. È molto interessante l’uso che si fa del mockumentary, quindi il punto di vista dei protagonisti, alternato al punto di vista esterno e onnisciente del regista. Anche il montaggio convince con l’alternanza di diversi piani temporali, cosa che fin da subito fa capire allo spettatore di non trovarsi davanti al solito mockumentary horror. La fotografia fa il suo dovere, così come l’inquietante colonna sonora.
Ciò che più di tutto regge il film è però James Caan[12] che offre un’interpretazione di altissimo livello, riuscendo a trasmettere solo attraverso le sue espressioni la profondità e la malinconia del  suo personaggio.

Grande film che in Italia per ora, purtroppo, non ha avuto una distribuzione.

 

 

Scritto da: Tomàs Avila.

 

 

Note:

[1] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm1227484/?ref_=fn_al_nm_1 .

[2] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0499549/?ref_=nv_sr_1 .

[3] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0421715/?ref_=fn_al_tt_1 .

[4] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0486822/?ref_=nv_sr_1 .

[5] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0000033/?ref_=tt_ov_dr .

[6] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0047396/?ref_=fn_al_tt_1 .

[7] Link IMDB dell’attore: http://www.imdb.com/name/nm0000071/?ref_=tt_ov_st_sm .

[8] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1179904/?ref_=nv_sr_2 .

[9] Link IMDb dell’attore: http://www.imdb.com/name/nm0420955/?ref_=ttfc_fc_cl_t6 .

[10] Link IMDB dell’attore: http://www.imdb.com/name/nm0925966/?ref_=ttfc_fc_cl_t7 .

[11] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1259521/?ref_=fn_al_tt_1 .

[12] Link IMDB dell’attore: http://www.imdb.com/name/nm0001001/?ref_=nv_sr_1 .