La mutazione di Tetsuo. Parte 3: Tetsuo- The Iron Man

In Speciali, Tetsuo, la mutazione di Tsukamoto, Tomàs Avila by Tomas AvilaLeave a Comment

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Prima di cominciare avviso i lettori che sono presenti molti spoiler, necessari per analizzare al meglio i film presi in considerazione

 

ELENCO DELLE OPERE

The Phantom of Regular Size, 1986 
Le avventure del ragazzo dal palo elettrico, 1987 
Tetsuo: The Iron Man, 1989
Tetsuo II: Body Hammer, 1992
-Tetsuo: The Bullet Man, 2010

 

 

                                                                                      TETSUO 

tetsuo

 

Regia: Shinya Tsukamoto.
Soggetto: Shinya Tsukamoto.
Sceneggiatura: Shinya Tsukamoto.
Musiche: Chu Ishikawa.
Direttore della fotografia: Shinya Tsukamoto, Kei Fujiwara.
Produttore: Shinya Tsukamoto.
Anno: 1989.
Durata: 67’.
Paese: Giappone.
Interpreti e personaggi: Tomorowo Taguchi (Uomo), Kei Fujiwara (Donna), Nubu Kanaoka (Donna con gli occhiali), Shinya Tsukamoto (Feticista del metallo).
Finalmente, con i soldi guadagnati dagli spot pubblicitari, nel 1989 Tsukamoto riesce a girare il primo lungometraggio della serie: “Tetsuo: The Iron Man”.

tetsuoLa storia è semplice: un feticista cerca di inserire nel suo corpo dei pezzi di metallo, che però vengono rigettati. Spaventato scappa e viene investito dal protagonista, Tomoo Taniguchi, e la sua fidanzata. I due, pensando che sia morto, lo nascondono nel bosco. In realtà il feticista non è morto e inizia a dare la caccia a Tomoo. Entrambi si trasformano gradualmente in uomini-macchine e alla fine si uniranno andando a formare un’orribile creatura pronta a distruggere tutto.

Arrivato al terzo capitolo, Tsukamoto si prende più tempo (67 minuti) per raccontare la storia. Questo gli permette di sviluppare in modo molto più approfondito i temi che già erano contenuti nelle due opere precedenti.

Il temi che vengono maggiormente affrontati sono quelli della mutazione e dell’erotismo, strettamente interconnessi. Come già accennato in precedenza, la mutazione assume un significato molto profondo. In una società post industriale, sempre più sviluppata tecnologicamente e in cui le macchine stanno diventando sempre più importanti, Tsukamoto vede il futuro come un progressivo avvicinarsi dell’uomo alla macchina fino al congiungimento finale. Un tema tipicamente cyberpunk quindi, che però in questo caso è radicato saldamente alla società in cui vive il regista.
Come ha detto più volte i film che preferisce sono quelli che partendo da una base realistica, passano alla fantascienza. “Tetsuo” è esattamente questo.

La cosa più interessante è che la mutazione non viene vista come qualcosa di assolutamente negativo, è quasi una conseguenza necessaria del mondo in cui viviamo. La mutazione permette al protagonista, un impiegato intrappolato in un sistema e in una metropoli opprimente, di rompere le catene che lo tengono imprigionato. Per questo il mutare è vissuto da Tomoo come qualcosa di sicuramente doloroso ma allo stesso tempo piacevole. Dolore e godimento vanno a pari passo ed è qui che il tema della mutazione incontra quello dell’erotismo. Che sia l’erotismo perverso e feticistico del personaggio che all’inizio cerca di inserire pezzi di metallo nel proprio corpo o gli istinti repressi del protagonista che mutando, fisicamente ma anche psicologicamente, vengono allo scoperto.

Tsukamoto riprende, nella scena più famosa del film, il pene-trivella di “The Phantom of Regular Size” e si tratta della scena che meglio fa capire il concetto di erotismo presente nel film.
Si ritorna ancora una volta a Cronenberg: erotismo, feticismo, la carne che si fonde col metallo tanto da diventare la “nuova carne”. Sono tutti temi cari al regista canadese.

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Ambientazioni post industriali, da sinistra a destra: “Eraserhear” di David Lynch, “Tetsuo: The Iron Man” di Shinya Tsukamoto.

Nonostante i temi principali del film siano appunto la mutazione e l’erotismo (e il loro rapporto), sono presenti anche altri spunti di riflessione che però verranno meglio approfonditi in “Tetsuo II: body hammer”.
Il più evidente è quello dell’opprimente metropoli post-industriale. Le ambientazioni in questo caso sono quasi

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L’importanza della televisione, dall’alto al basso: “Tetsuo: The Iron Man” di Shiya Tsukamoto, “Videodrome” di David Cronenberg.

esclusivamente industriali, mentre nel successivo film l’attenzione verrà concentrata maggiormente sulla città. Le ambientazioni possono ricordare quelle di “Eraserhead”[1] di David Lynch[2], con cui “Tetsuo” ha molti punti in comune. Anche nel film di Lynch il tema della mutazione è presente (nel bambino deforme), per non parlare dell’uso del bianco e nero e del sonoro disturbante. Insomma chiaramente Tsukamoto ha preso molto dal primo lungometraggio del regista americano.

Altra tematica che viene accennata è quella dell’importanza che hanno i mass media (in questo particolare caso la televisione) nel mondo contemporaneo. Si può arrivare ad affermare che ciò che noi consideriamo reale è il mondo filtrato dalla televisione. In un’intervista il regista ha detto che “il mondo televisivo è un mondo irreale che trasforma la realtà”. In una scena in particolare si nota l’automobile (quella che investe il feticista del metallo) che esce fuori dallo schermo, diventando reale. Altro tema caro sia Cronenberg, specialmente in “Videodrome”, che al già citato  J. G. Ballard.

Nel finale il feticista e il protagonista, dopo un combattimento all’ultimo sangue, si fondono (e si ritorna al tema erotico) dando vita a una macchina di distruzione che inizia a muoversi per la città, pronta a distruggere tutto.

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I “mostri veloci” di “The Texas Chainsaw Massacre” di Tobe Hooper (in alto) e di “The Evil Dead” di Sam Raimi (in basso).

Tecnicamente il film è realizzato molto meglio rispetto ai due cortometraggi che lo precedono, sempre stando entro i limiti imposti dal bassissimo budget. Si passa dagli 8 mm dei lavori precedenti ai 16mm. Gli effetti speciali sono artigianali ma molto convincenti, Tsukamoto ha raccontato che sono stati utilizzati pezzi di una televisione abbandonata (ed altri componenti metallici) attaccati alla pelle degli attori con il nastro biadesivo.

Ciò che colpisce di più e che caratterizza lo stile di “Tetsuo” è però il montaggio frenetico e gli inserti in stop motion. Entrambe le cose non sono utilizzate casualmente ma sono strettamente connesse ai temi trattati. Danno un tono meccanico alla pellicola e contribuiscono a dare il senso della velocità, caro ai futuristi, che è importantissimo in “Tetsuo”. Il regista in un’intervista ha detto di essere rimasto molto colpito da due film horror americani: “Non aprite quella porta[3] di Tobe Hooper[4] e “La casa”[5] di Sam Raimi[6]. In particolare il secondo lo ha influenzato per l’idea dei mostri che si muovono velocemente. Lo vede come un film che descrive la sua generazione e il periodo in cui è stato realizzato. I mostri non possono più incedere lentamente come gli zombie di Romero[7], sono un prodotto di una società dominata dalla frenesia e di conseguenza si muovono velocemente.

“Tetsuo: The Iron Man” è stato molto apprezzato anche all’estero, vincendo anche il festival di Roma, e ha reso celebre Tsukamoto in tutto il mondo. A distanza di anni è considerato un vero e proprio cult, nonché uno degli apici del cyberpunk.

 

 

Continua…

 

Scritto da: Tomàs Avila.

 

 

Note:

[1] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0074486/?ref_=nv_sr_1 .

[2] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/name/nm0000186/?ref_=tt_ov_dr .

[3] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0072271/?ref_=fn_al_tt_1 .

[4] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0001361/?ref_=nv_sr_1 .

[5] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0083907/?ref_=fn_al_tt_1 .

[6] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0000600/?ref_=nv_sr_1 .

[7] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0001681/?ref_=nv_sr_1 .