Regia: André Øvredal.
Soggetto: Ian B. Goldberg, Richard Naing.
Sceneggiatura: Ian B. Goldberg, Richard Naing.
Musiche: Danny Bensi, Saunder Jurriaans.
Direttore della fotografia: Roman Osin.
Produttore: 42, IM Global, Impostor Pictures.
Anno: 2016.
Durata: 86’.
Paese: USA, UK.
Interpreti e personaggi: Emile Hirsch (Austin Tilden), Brian Cox (Tommy Tilden), Ophelia Lovibond (Emma), Olwen Catherine Kelly (Jane Doe).
È finalmente uscito anche nelle sale italiane Autopsy, coproduzione anglo-americana diretta dal norvegese André Øvredal, conosciuto soprattutto per il found footage Trollhunter[1].
Si tratta dell’esordio americano del regista al quale, vista la qualità di questa piccola produzione, si spera che vengano affidati altri progetti.
Per prima cosa va detto che, se non si è visto il film, è sconsigliabile leggere questa recensione (anche la parte senza spoiler) ed è sconsigliabile leggere qualsiasi cosa a riguardo. Sì, perché il regista e gli sceneggiatori hanno creato un film in cui, per una volta, è fondamentale l’effetto sorpresa. Se lo si vede senza avere informazioni lo si apprezza di più nel suo evolversi.
Grantham, Virginia. Nello scantinato di una casa teatro di un misterioso duplice omicidio viene trovato anche il cadavere di una giovane donna. Nessuno sa chi sia e perciò viene denominata Jane Doe, nome generico. L’esperto medico legale Tommy Tilden, assistito dal figlio Austin, è incaricato di eseguire l’autopsia di Jane Doe per individuare le cause della morte, che sono ignote. Il corpo è in condizioni perfette, senza alcun segno evidente di ferite o ecchimosi. Che cosa quindi ha ucciso la ragazza? Questo è il mistero che padre e figlio devono svelare attraverso l’autopsia. (da Mymovies)
Autopsy (in originale The autopsy of Jane Doe) è un horror abbastanza originale, almeno nella prima parte, una ventata di aria fresca in un panorama abbastanza stantio.
È vero che negli ultimi anni si sono visti grandi film come The Babadook[2] e The Witch[3], qui però siamo davanti a un prodotto interessato più che altro ad intrattenere e ci riesce pienamente.
È in parte un body horror ma non pensate di trovarvi di fronte a una copia/imitazione di Cronenberg[4]: mancano la poetica e i risvolti più profondi delle pellicole del regista canadese.
Ciò che funziona in Autopsy è il fatto che tiene lo spettatore col fiato sospeso per tutta la sua durata, mantenendo il ritmo sempre teso. Già questo, visti i recenti horror, non è poco.
È molto interessante la struttura del film, in continua evoluzione. In tutta la prima parte assistiamo a un’autopsia rappresentata in modo molto scientifico. Ci saranno quindi scene violente (in cui il corpo viene letteralmente aperto) ma il tutto si mantiene sempre su un piano realistico e quindi non fine a sé stesso. Insomma, se siete abituati a serie tv come CSI[5], non dovrebbe essere particolarmente problematica la visione del film. Øvredal si spinge ovviamente più in là ma mai così tanto da risultare insopportabile.
Poco per volta, i due protagonisti cercano di ricostruire la storia del cadavere che hanno davanti e scopriranno cose sempre più strane.
Se si vuole trovare un risvolto più profondo in Autopsy, si devono andare a vedere le differenti filosofie dei due protagonisti. Tommy vede il cadavere come una macchina da “smontare” mentre Austin lo vede come ciò che è rimasto di una persona. Un cadavere ha una storia alle spalle e come vedremo, l’approccio di Austin in questo caso si rivelerà più adatto. A ciò si collega ovviamente il rapporto tra razionale e irrazionale, vero fulcro attorno al quale ruota la pellicola.
È interessante anche il modo in cui viene approfondito il rapporto tra i due personaggi che non vengono trattati come delle macchiette.
In un certo senso è come assistere a un’indagine di un film poliziesco, soltanto che si resta sempre all’interno dell’obitorio. Il cadavere è come un libro aperto che viene letto dai protagonisti.
L’indagine parte dall’esterno per andare sempre più all’interno e, passo dopo passo, la situazione diventerà sempre più inquietante, complice anche una terribile tempesta.
Øvredal è molto abile nel disseminare, in tutta la prima parte, vari elementi perturbanti e gli amanti dell’horror intuiscono che non sono messi lì a caso ma che verranno ripresi più avanti.
Vediamo così specchi nei corridoi, campanelle ai piedi dei cadaveri e via dicendo.
In effetti la prima parte funziona meglio della seconda perché si preoccupa di introdurre tutta una serie di elementi che fanno salire la tensione a tal punto che, quando l’orrore puro scoppia nella seconda parte, è meno spaventoso di quanto la prima parte facesse presumere.
Questo però non vuol dire che il film crolli nella seconda metà, assolutamente. La tensione rimane (anche se diminuisce) e la scena finale è un’ottima chiusura.
Stupende sono le scenografie e ottima è la regia, tanto che anche Guillermo del Toro[6] l’ha elogiata.
I cupi corridoi della casa dei protagonisti e le carrellate che li percorrono fanno già metà del lavoro per quanto riguarda il creare la suspense. Del resto Kubrick[7] lo aveva insegnato con Shining[8].
I due protagonisti offrono interpretazioni di alto livello e fa piacere vedere in una parte del genere Brian Cox[9], il primo Hannibal cinematografico.
Un ottimo horror quindi, che aggiunge qualcosa al panorama contemporaneo, anche senza avere qualcosa di particolarmente importante da dire. Ma questo non è assolutamente un problema.
Una piccola nota di merito alla canzone country che si sente più volte nel corso del film perché, in quella situazione, fa gelare il sangue.
Qui inizia la parte spoiler:
Note:
[1] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1740707/?ref_=nv_sr_2 .
[2] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt2321549/?ref_=nv_sr_1 .
[3] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt4263482/?ref_=nv_sr_1 .
[4] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0000343/?ref_=nv_sr_1 .
[5] Link IMDB della serie TV: http://www.imdb.com/title/tt0247082/?ref_=nv_sr_1 .
[6] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0868219/?ref_=nv_sr_1 .
[7] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0000040/?ref_=tt_ov_dr .
[8] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0081505/?ref_=nv_sr_1 .
[9] Link IMDB dell’attore: http://www.imdb.com/name/nm0004051/?ref_=nv_sr_1 .
[10] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0957772/?ref_=nv_sr_1 .