Analisi Moon

In Analisi film, Cinema, Tomàs Avila by Tomas AvilaLeave a Comment

Condividi:
Share

Si segnala che nell’articolo sono presenti diversi spoiler, al fine di analizzare al meglio il film.

 

Regia: Duncan Jones.
Soggetto: Duncan Jones.
Sceneggiatura: Nathan Parker.
Musiche: Clint Mansell.
Direttore della fotografia: Gary Shaw.
Produttore: Stuart Fenegan, Trudie Styler.
Montaggio: Nicolas Gaster.
Anno: 2009
Durata: 93’
Paese: Regno Unito.
Interpreti e personaggi: Sam Rockwell ( Sam Bell), Robin Chalk (controfigura di Sam), Dominique McElligott (Tess Bell), Kaya Scodelario (Eve Bell), Matt Berry (Overmeyers), Benedict Wong (Thompson), Kevin Spacey (doppiatore originale di GERTY).

 

Indice:
Trama Il regista e la realizzazione Comparto tecnico Una perla della fantascienza contemporanea Premi e riconoscimenti 

TRAMA 

In un futuro prossimo la principale fonte energetica utilizzata sulla Terra è l’Elio-3 che viene estratto dalla superficie lunare.
Sam Bell è un astronauta che, con l’aiuto di un computer-robot, si occupa dell’estrazione. Il suo lavoro procede senza problemi ma un giorno ha un incidente con il rover lunare da lui pilotato.
Una volta risvegliatosi nell’infermeria della base riprende le sue mansioni normalmente, fino a quando, contro gli ordini a lui impartiti, uscito all’esterno  trova un altro Sam identico a lui e privo di coscienza.
Dopo averlo portato alla base, anche questo “secondo” Sam (che scopriamo essere in realtà il primo che abbiamo visto e che ha avuto l’incidente col rover) riprende conoscenza.
Il rapporto tra i due è dapprima conflittuale in quanto ognuno crede di essere il Sam originale, in seguito si rendono conto di essere entrambi dei cloni e cominciano a collaborare per cercare di rendere nota a tutti questa situazione. Si scopre infatti che nei sotterranei della base vi è un gran numero di cloni che vengono svegliati, uno ogni tre anni,  quando devono sostituire il precedente.
I due decidono che il Sam più “giovane” partirà per la Terra mentre quello più “vecchio”, giunto ormai alla fine del suo ciclo vitale di tre anni, verrà messo all’interno del rover con cui aveva avuto l’incidente, in modo tale da sviare la squadra di astronauti in arrivo, che avrebbe dovuto controllare la situazione.

IL REGISTA E LA REALIZZAZIONE 

Moon è il folgorante film d’esordio di un promettente regista: Duncan Jones, niente meno che il figlio di David Bowie.
Duncan nasce nel 1971 e cresce in Europa tra Londra, Berlino e la Svizzera. Dopo essersi laureato in filosofia all’università di Wooster in Ohio, inizia il dottorato di filosofia che lascia però dopo poco per iscriversi alla London Film School dove si è laureato come regista.
Jones lavora per un certo periodo nel campo dei videogame[1] e poi gira il suo primo cortometraggio, Whistle[2]. Già in questo caso si dimostra interessato ad una fantascienza matura e seria, raccontando la storia di un assassino che uccide ,per conto di un’agenzia, dei personaggi di rilievo, con un’arma ultratecnologica che gli permette di svolgere il lavoro direttamente da casa sua.
moonL’uomo vive con la moglie e un figlio in Francia. Quando gli viene affidato un nuovo incarico, avverrà un imprevisto che comporterà anche la morte della piccola bambina del suo obiettivo.
Il tema di un utilizzo sbagliato delle nuove tecnologie (in questo caso di un’arma satellitare, in Moon della clonazione) sembra interessare molto al regista, tanto che ci tornerà anche con il suo secondo film, Source Code.

In seguito al corto, nel 2006 gira uno spot[3] per la French Connection, noto marchio d’abbigliamento inglese. Lo spot consiste in una rissa tra due ragazze che dopo aver combattuto si baciano.

Jones decide in seguito di passare ai lungometraggi. Propone un film a Sam Rockwell[4] che però rifiuta l’offerta perché non vuole interpretare il personaggio pensato per lui dal regista. Ciononostante l’attore si mostra disposto a collaborare dicendo di essere particolarmente interessato al genere fantascientifico.
Jones inizia così a pensare ad un film di fantascienza costruito su misura per l’attore.
Così il 30 maggio del 2007, da un bozza del regista, inizia ad essere scritto il copione.
Il film viene realizzato in tempi molto brevi: viene girato tra gennaio e marzo del 2008 e il 30 maggio dello stesso anno sarà già pronto e montato.
La cosa che più sorprende è il fatto che il budget del film sia veramente ridotto, intorno ai 5.000.000 $, specialmente per essere un film di fantascienza.
Viene coinvolto nel progetto anche Kevin Spacy[5], pensato come voce del computer  GERTY fin dal principio. Egli però inizialmente rifiuta la proposta nonostante il copione gli sia piaciuto molto, non confidando nel fatto che un film del genere potesse essere realizzato con un budget così misero. Dopo aver visto un primo montaggio del film, ancora senza gli effetti speciali, Spacy resta molto colpito dall’interpretazione di Sam e decide di partecipare.

moonIl film ebbe un successo notevole, non tanto al box office ma di critica e pubblico, tanto da essere considerato un piccolo cult fantascientifico.  Jones si sarebbe dovuto dedicare ad un nuovo progetto cyberpunk ambientato in una Berlino in stile Blade Runner[6], ma venne contattato da Jake Gyllenhall[7] che gli propose di dedicarsi ad un altro progetto di fantascienza. Il regista accettò e così nel 2011 uscì Source Code[8], un film che, seppur non al livello del film d’esordio, riesce ad intrattenere ed ad offrire interessanti spunti di riflessione, proseguendo col discorso delle tecnologie usate nel modo sbagliato.

Attualmente Jones è impegnato nel suo ultimo film (Warcraft), ormai in post produzione e in uscita nel 2016, che è tratto dalla celebre saga di videogiochi World of Warcraft[9].

 

COMPARTO TECNICO 

Se si dovessero trovare due parole per descrivere Moon, queste sarebbero sicuramente “semplice” e “vintage”. Dimenticatevi perciò grandiose esplosioni e “robottoni” giganti realizzati in CGI, dimenticatevi le navicelle spaziali ultra tecnologiche con schermi olografici di ultima generazione.
moonSe questo è ciò che state cercando, be’, potete lasciar perdere Moon e dedicarvi a film di fantascienza più fracassoni e meno impegnati. Se invece state cercando un film che rievochi le atmosfere della fantascienza tipica degli anni ’70 e ’80,  non lasciatevi sfuggire questa piccola perla cinematografica.
E’ innegabile che Moon sia figlio di una serie di film che hanno segnato l’infanzia di Jones, come Silent Running[10], Outland[11], Alien[12] o Blade runner, richiamati sia tematicamente che esteticamente.
Non mancano i richiami a 2001 Odissea nello spazio[13] e a Solaris[14], i due mostri sacri della fantascienza, padri delle pellicole appena citate, a cui si deve sempre guardare quando si vuole fare un film del genere.

Vista la passione di Jones per la fantascienza degli anni che furono e visto il low budget a disposizione, non sorprende la scelta di limitare la CGI a pochi momenti della pellicola, per realizzare la maggior parte degli effetti con dei modellini. Gran parte del fascino di Moon va perciò attribuito a Bill Pearsons[15] che realizzò i modellini dei rovers e delle tute spaziali, disegnati in precedenza da Gavin Rothery[16], concept artist e grande amico di Jones, ed ispirati ai lavori dei grandi Syd Mead[17] e Ron Cobb[18].

Le scenografie di Tony Noble[19] sono altrettanto interessanti. La base spaziale risulta essere molto “antiquata” e vintage e richiama anch’essa i film sopra citati. Venne realizzata quasi completamente in legno e pannelli di fibra e gran parte del film venne girato al suo interno. moonLe scene girate in esterno, sulla Luna, vennero anch’esse create con il minimo utilizzo di CGI riuscendo ad essere molto credibili e ad affascinare lo spettatore.

Gli effetti digitali della Cinesite[20], in particolare di Stanley Clamp, non sono mai eccessivi e sono serviti più che altro per realizzare i movimenti del robot GERTY e per le scene in esterno in cui sono stati aggiunti effetti in CGI come la polvere. A detta del regista, la scena in cui è stata utilizzata maggiormente la computer grafica è quella della partita di ping pong ; tramite lo split screen è stato possibile far giocare i due cloni interpretati da Sam Rockwell, mentre la pallina è stata realizzata successivamente in CGI.

La regia di Jones e la fotografia di Gary Shaw[21] sono molto pulite e “classiche”. Sono praticamente assenti virtuosismi registici a favore di inquadrature spesso fisse o caratterizzate da movimenti molto lenti e mai frenetici. La possibilità di cambiare la posizione della macchina da presa era molto limitata, in quanto il set era composto quasi solo da pareti e soffitti fissi.

moonMagistrale è l’interpretazione di Rockwell, che regge tutto il film sulle sue spalle. Principalmente sono state utilizzate delle comparse e la tecnica dello split screen per far interagire i due cloni, ma il lavoro dell’attore è stato fondamentale. Questo infatti ha dovuto imparare a memoria tutti i movimenti dei due personaggi ed è riuscito a donarci una grandissima interpretazione.

Infine va data una nota di merito alla colonna sonora[22] di Clint Mansel[23], il creatore della ben più famosa colonna sonora di Requiem for a Dream[24], che riesce ad accompagnare perfettamente le scene più toccanti e struggenti del film con melodie che non si fanno dimenticare.
Notevole è inoltre la scelta di utilizzare a volte la musica come commento ironico a ciò che vediamo, è il caso della canzone usata come sveglia da Sam: “The one and only” di Chasney Hawkes[25].

 

UNA PERLA DELLA FANTASCIENZA CONTEMPORANEA 

Veniamo ora ai temi trattati dal film. Jones, nonostante la sua laurea in filosofia, ha affermato di non essere stato ispirato da particolari correnti filosofiche, ma dalla sua vita personale.
Il tema principale è sicuramente quello della solitudine. Lo spazio appare come qualcosa di misterioso e isolato, la terra sembra veramente lontana anche perché, essendo la base spaziale sul lato oscuro della luna, non è visibile. Il senso d’isolamento del protagonista e la sua difficoltà nel mantenere un rapporto a distanza con la moglie vengono resi benissimo.
moonI cloni danno inoltre la possibilità di trattare il tema del doppio e dell’incontro con una copia di se stessi.
Lo spazio si fa dunque luogo di riflessione come nei due capolavori già citati: 2001 Odissea nello spazio e Solaris. Seppure non siano le principali fonti d’ispirazione, più volte si sentono le atmosfere di questi film.
Dalle visioni iniziali di Sam che tanto ricordano quelle dello psicologo Kris Kelvin di Solaris, al computer di bordo GERTY che richiama direttamente HAL 9000 di Kubrick[26].
GERTY è stato pensato da Jones in contrapposizione a quest’ultimo. Il regista ha infatti voluto richiamarlo fin dal primo momento per quanto riguarda l’estetica (l’”occhio” rosso nel caso di HAL9000 e blu nel caso di GERTY) in modo da far pensare allo spettatore di sapere quale sarà la sua evoluzione. In seguito però, con lo svolgersi del film, tradisce le aspettative e ci presenta non un computer aggressivo che prende coscienza di se ma un computer che arriva ad infrangere gli ordini pur di aiutare il protagonista.

Fondamentale è inoltre il tema della tecnologia che supera i limiti etici. Se in Whistle un’arma ultratecnologica era il bersaglio della critica, questa volta lo è la clonazione e l’utilizzo di questa tecnologia da parte di una multinazionale, la Lunar Industries. Il film pone un grande interrogativo: tutti i problemi legati alle fonti energetiche sono stati risolti tramite l’utilizzo dell’Elio-3, ma a che costo? A costo di far vivere ai cloni del Sam originale una vita falsa, fatta della speranza di tornare a casa da una famiglia che in realtà appartiene ad un’altra persona. “Moon” pone questo interrogativo e da poco spazio a risposte filosofiche ma solo all’azione dei protagonisti, coinvolti direttamente.
moonIl finale sembra essere abbastanza positivo: uno dei cloni di Sam riesce ad arrivare sulla terra e rendere nota la condizione dei suoi “fratelli”.

Moon è un film completo, non pecca particolarmente sotto alcun punto di vista.
Fa riflettere il fatto che Moon, uno di quelli che considero i tre capolavori fantascientifici degli ultimi quindici anni ( insieme a District 9[27] e Wall-e[28]), sia un film indipendente a basso budget. È il classico esempio del fatto che i soldi non bastano per fare un buon film se mancano le idee e la capacità di realizzarle.
Jones si è riconfermato un grande regista con Source Code e si spera che riesca a fare altrettanto bene anche con il prossimo Warcraft, rimpiangendo tuttavia quello che sarebbe potuto essere Mute[29],il progetto pensato dal regista come il seguito “spirituale” di Blade Runner in cui si sarebbe dovuto rivedere il Sam di Moon, essendo ambientato nello stesso mondo.  Ma chi lo sa, magari potrà dedicarcisi nuovamente in futuro, nella speranza di non vederlo impegnato solamente con gli eventuali sequel di Warcraft.

 

PREMI E RICONOSCIMENTI 

Il film venne presentato al Sundance film festival nel 2009.

 

 
Scritto da: Tomàs Avila.

 

 

Note:

[1] Partecipò alla realizzazione di “Republic: the revolution”: http://multiplayer.it/giochi/republic-the-revolution-per-pc.html .

[2] Il cortomettraggio è stato inserito nelle versioni DVD e Blu Ray di “Moon”, facilmente trovabili negli store digitali.

[3] Link allo spot: https://www.youtube.com/watch?v=YT8fQCAxMJU .

[4] Link alla pagina dell’attore: http://www.mymovies.it/biografia/?a=2377 .

[5] Link alla pagina dell’attore: http://www.mymovies.it/biografia/?a=7687 .

[6] Link alla pagina del film: http://www.mymovies.it/film/1982/bladerunner/ .

[7] Link alla pagina dell’attore: http://www.mymovies.it/biografia/?a=53664 .

[8] Link alla pagina del film: http://www.mymovies.it/film/2011/sourcecode/ .

[9] Link alla pagina del film: http://www.mymovies.it/film/2016/warcraft/ .

[10] Link alla pagina del film: http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=8569 .

[11] Link alla pagina del film: http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=2325 .

[12] Link alla pagina del film: http://www.mymovies.it/film/1979/alien/ .

[13] Link alla pagina del film: http://www.mymovies.it/film/1968/2001odisseanellospazio/ .

[14] Link alla pagina del film: http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=23194 .

[15] Link alla pagina di Bill Pearson: http://www.imdb.com/name/nm2707210/?ref_=tt_ov_dr .

[16] Link alla pagina di Gavin Rothery: http://www.imdb.com/name/nm0669195/?ref_=fn_al_nm_1 .

[17] Link alla pagina di Syd Mead: http://en.wikipedia.org/wiki/Syd_Mead .

[18] Link alla pagina di Ron Cobb: http://it.wikipedia.org/wiki/Ron_Cobb .

[19] Link alla pagina di Tony Noble: http://www.imdb.com/name/nm0633551/?ref_=fn_al_nm_1 .

[20] Link alla pagina di Cinesite: http://www.cinesite.com/ .

[21] Link alla pagina di Gary Shaw: http://www.imdb.com/name/nm2134910/?ref_=fn_al_nm_1 .

[22] Link alla colonna sonora di Moon: https://www.youtube.com/watch?v=q1uK0L6Vqx4 .

[23] Link alla pagina di Clint Mansel: http://www.imdb.com/name/nm0543739/?ref_=fn_al_nm_1 .

[24] Link alla pagina del film: http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=33252 .

[25] Link alla canzone “The one and only” del 1991: https://www.youtube.com/watch?v=RVEohM8BOQQ .

[26] Link alla pagina del regista: http://www.mymovies.it/biografia/?r=1392 .

[27] Link alla pagina del film: http://www.mymovies.it/film/2009/district9/ .

[28] Link alla pagina del film: http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=46849 .

[29] Link alla pagina del film: http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=60154 .