Analisi Split

In Cinema, Recensioni brevi, Tomàs Avila by Tomas AvilaLeave a Comment

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Prima di cominciare avviso i lettori che sono presenti molti spoiler, necessari per analizzare al meglio il film preso in considerazione.

 

 

Regia: M. Night Shyamalan.
Soggetto: M. Night Shyamalan.
Sceneggiatura: M. Night Shyamalan.
Musiche: West Dylan Thordson.
Direttore della fotografia: Mike Gioulakis.
Produttore: Blinding Edge Pictures, Blumhouse Productions.
Anno: 2016.
Durata: 117’.
Paese: USA.
Interpreti e personaggi: James McAvoy (Kevin Wendell Crumb), Betty Buckley (Dr. Karen Fletcher), Anya Taylor-Joy (Casey Cooke).

 

Indice:
Introduzione Sdoppiamento di personalità La mente di Kevin Il dolore e la prigionia Simbologia Mescolare i generi Comparto tecnico Finale 

 

INTRODUZIONE 

Shyamalan è un regista che ha dato più volte prova del suo talento, girando film di culto come Il sesto senso[1], Unbreakable[2] e raggiungendo la più alta vetta della sua carriera con lo stupendo The Village[3].

jason blum

Jason Blum.

Tra film meravigliosi, alcuni molto interessanti ma con molti difetti (Signs[4] ad esempio, il cui finale rovina tutto ciò che c’era di buono nel film, anche se lo si comprende meglio se si considera che è uno dei primi film americani post 11 settembre) e altri catastrofici come L’ultimo dominatore dell’aria[5] e After Earth[6], la parabola discendente del regista sembrava inesorabile.the visit
Fortunatamente però ha incontrato il produttore Jason Blum[7], noto per il successo di Paranormal Activity[8] e di alcuni degli horror più apprezzati degli ultimi anni, come Sinister[9] e Insidious[10].
Così due anni fa Shyamalan è tornato alle origini, abbandonando i blockbuster e dedicandosi a una piccola produzione horror/thriller: The Visit[11], apprezzato da alcuni ma odiato da molti. Che sia piaciuto o meno è innegabile che all’interno della filmografia del regista segna un punto di svolta fondamentale.
E così si arriva a Split, l’ultimo film di Shyamalan nonché uno dei suoi migliori. Anche questa volta prodotto da Jason Blum (che ci vede sempre lungo), Split è un thriller/horror veramente atipico, nonostante la premessa di base che è tra le più tradizionali.

Casey è una ragazza introversa e problematica, tenuta in disparte dalle compagne di scuola più popolari. Insieme a due di loro, Claire e Marcia, viene rapita da un maniaco, che chiude le ragazze in uno scantinato. In attesa di scoprire che ne sarà di loro, verranno a conoscenza delle diverse personalità che coabitano nella mente del loro rapitore: un bambino, una donna e altre ancora, assai più pericolose. (da mymovies)

 

SDOPPIAMENTO DI PERSONALITA’ 

Il tema delle personalità multiple è stato trattato innumerevoli volte al cinema, si potrebbe quasi dire che un intero filone di film si dedicano a temi come lo sdoppiamento Psychodi personalità e il doppio. Alcuni esempi recenti sono Identità[12] e The Ward[13] ma andando indietro nel tempo si può pensare a film come Fight Club[14], Schegge di Paura[15] o Doppia Personalità[16].
Come tutti i (sotto-)generi, anche in questo caso ci sono dei capisaldi a cui, volontariamente o meno, si guarda sempre quando si realizza un film di questo tipo. Fondamentale è il ruolo che ha avuto Hitchcock[17] con film come Vertigo[18] (in cui però si affronta il tema del doppio più che del disturbo dissociativo dell’identità) ma soprattutto Psycho[19].
vertigoTra tutti i film citati, è proprio Psycho quello a cui Shyamalan si rivolge di più e quando vediamo James McAvoy[20] vestito da donna (una delle sue molte personalità è femminile) è impossibile non pensare a Norman Bates.
Fondamentale è anche un altro dei pilastri da citare, anche se questa volta si tratta di un libro, è Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde[21] di Robert L. Stevenson[22], richiamato in Split da “la bestia”, l’ultima delle personalità di Kevin Wendell Crumb.
Shyamalan si è ispirato al romanzo Una stanza piena di gente[23], biografia di William Stanley Milligan, rapitore di tre studentesse universitario, nella cui mente convivevano 24 personalità diverse.
Le somiglianze tra Split e il romanzo di Daniel Keyes[24] sono diverse (le tre studentesse rapite, le 24 personalità) ma nel corso del film Shyamalan decide di prendere una strada decisamente differente.
Un film veramente tratto dal libro dovrebbe essere prima o poi realizzato, se ne parla dagli anni ’80, e interpretato da Leonardo Di Caprio.

 

LA MENTE DI KEVIN 

La personalità originaria del protagonista è quella di Kevin Wendel Crumb. Come apprendiamo dai flashback, è stato vittima di innumerevoli violenze inflitte dalla madre splitquando era ancora bambino. È da quel momento probabilmente che, per affrontare il dolore, sono iniziate a comparire le altre personalità. Alcune le vediamo per pochissimo tempo, altre non le vediamo proprio. Ad aver preso il sopravvento, nel momento in cui viene raccontata la storia, sono principalmente tre: Dennis (violento e affetto da disturbo ossessivo-compulsivo), Patricia (la personalità femminile già citata) e Hedwig (un bambino di nove anni). Queste personalità, rimaste nel buio per molto tempo, prendono il sopravvento su quella che per tanto ha dominato: Barry, uno stilista presumibilmente omosessuale.
Alla tripartizione a cui assistiamo (che può rimandare alla tripartizione freudiana di Io, Es e Super Io) si aggiunge un’ultima personalità, “La Bestia”, descritta come un mostro che si nutre di carne umana, venuta fuori dalla mente di Hedwig. split
Shyamalan è stato abile nello scegliere di mostrare soltanto alcune delle personalità perché ognuna di queste assume un senso una volta conosciuta la storia di Kevin.
Hedwig è ciò che rimane dell’infanzia di Kevin, infatti è un bambino ingenuo e viene ingannato da tutti (compresa Casey che riconosce in lui il punto debole del rapitore).
Dennis è una reazione alle violenze subito, è colui che prende le redini della situazione e cerca di mettere  ordine, mentre Patricia, che sembra controllare persino Dennis, può essere visto come un eco del ruolo della madre (e si ritorna ancora a Psycho).
“La bestia” infine è l’istinto animale presente e più o meno, a seconda della persona, represso in ognuno di noi. Va poi considerato che alla fine si scopre che Kevin lavora in uno zoo e che quindi le caratteristiche “bestiali” della sua ventiquattresima personalità potrebbero arrivare anche da lì.

 

IL DOLORE E LA PRIGIONIA 

Fin dalla prima scena si nota che il rapporto tra Casey e il rapitore è diverso da quello che avranno con lui le altre due ragazze rapite. Kevin (Dennis per la precisione) sembra quasi non accorgersi di lei nella prima scena, fino a quando non cerca di scappare.
splitI vari flashback, che costituiscono un secondo piano narrativo, in cui ci viene raccontata l’infanzia di Casey fanno capire il perché di questo strano rapporto che si intuisce dai primi sguardi.
Anche lei ha avuto un’infanzia traumatica ed esattamente come Kevin ha subito delle violenze da piccola. Quando suo padre è morto, è stata affidata allo zio che ne ha abusato più volte.
Questo si ricollega al tema del dolore a cui più volte allude Kevin/Dennis.
Karen, la psicologa di Kevin, vuole dimostrare alla comunità scientifica che i casi di personalità multipla potrebbero essere una sorta di evoluzione rispetto alla condizione umana. Fa notare come le diverse personalità cambino anche dal punto di vista fisico (per esempio una di loro può essere allergica mentre le altre no). Non riuscirà però a comprendere a pieno la portata della sua intuizione. Quando l’ultima personalità di Kevin, “La bestia”, prenderà piede capiremo che il protagonista è diventato in grado di alterare le condizioni fisiche del proprio corpo, acquisendo repentinamente una forza soprannaturale.
Ciò che secondo Kevin/Dennis giustifica questa sua condizione sovraumana (può essere considerato un superpotere?) è il fatto di aver sofferto. splitLa sofferenza lo ha portato a sviluppare le diverse personalità e infine a trascendere la stessa condizione umana.
Proprio per questo, mentre le altre due ragazze verranno uccise e mangiate dalla “Bestia”, Casey verrà risparmiata, quando il protagonista si renderà conto che anche lei ha avuto un passato simile al suo.
Si completa il cerchio e finalmente capiamo il motivo per cui la ragazza era spesso meno agitata delle sue amiche: al di fuori dei sotterranei in cui era rinchiusa l’aspettava soltanto un’altra prigione.
Il finale è amarissimo: Kevin è ancora a piede libero e ormai “La bestia”, Dennis e Patricia hanno definitivamente preso il sopravvento sulle altre personalità. Casey, finalmente libera, è costretta a tornare dallo zio che l’ha molestata, ancora suo tutore.
Dagli ultimi sguardi di Casey si intuisce che potrebbe essere più vicina a Kevin di quanto non avremmo pensato all’inizio. È destinata a soffrire e a restare imprigionata nei suoi problemi quindi potrebbe anche lei arrivare a trascendere la condizione umana, proprio come Kevin.

 

SIMBOLOGIA 

Shyamalan dissemina tutta una serie di simboli nel corso del film. In primis la ricorrenza del numero tre ( le tre personalità dominanti, le tre ragazze) che, come abbiamo splitdetto, potrebbe rimandare alla tripartizione freudiana dell’Io.
Il simbolo della spirale (messo in evidenza soprattutto dall’inquadratura in cui Kevin scende le scale a chioccia della casa della psicologa) rimanda sia alla confusione, alla struttura labirintica della mente del protagonista (e si torna per l’ennesima volta a Hitchcock, in questo caso con Vertigo, regista a cui Shyamalan si è sempre ispirato) ma anche al cambiamento e l’evoluzione, concetti che si comprendono specialmente alla fine. Si trascende, come già detto, la condizione umana per arrivare a quella di un possibile super-uomo, ciò assume ancora più senso se si pensa al secondo finale di cui parleremo in seguito.
splitRicorre il tema della prigionia: i sotterranei dello zoo in cui sono rinchiuse le ragazze vengono esplorati dalla macchina da presa che ne percorre i labirintici corridoi (quasi un’estensione mentale di Kevin) come faceva Kubrick[25] in Shining[26].
Ma anche le gabbie degli animali dello zoo e la cella in cui si chiude Casey per difendersi dalla “Bestia”.
Shyamalan dissemina questi elementi che contribuiscono a creare la tensione e lo stato di confusione che domina il film.

 

MESCOLARE I GENERI 

Per chi conosce il regista indiano non è una novità ma chi si avvicina al suo stile con Split potrebbe rimanere scombussolato dai repentini cambi di genere. Se per gran splitparte il film sembra un thriller psicologico, ad un certo punto irrompe il soprannaturale e si entra nell’orrore puro (nonostante le scene sanguinose siano ridotte al minimo).
Questo potrebbe disorientare lo spettatore perché il cambio è troppo repentino (anche se in realtà “La bestia” viene presentata piuttosto presto, anche se non la si vede, come presto la psicologa allude a una possibile condizione sovra umana).
In realtà è uno dei punti di forza dello stile di Shyamalan in cui spesso il cambiamento di genere coincide con il plot-twist finale (la caratteristica che ha reso celebri i suoi film).
Si pensi a Il sesto senso in cui tutto il film è sospeso tra il thriller e l’horror ma alla fine si sbilancia del tutto verso il sovrannaturale. O The Village in cui invece avviene il contrario passando da una splitdimensione fiabesca-orrorifica (anche in Split si possono vedere rimandi ad esempio al lupo cattivo di Cappuccetto Rosso) a una realistica.
Molte delle sue pellicole sono giocate proprio sulla tensione tra realismo (e quindi più verso il thriller) e sovrannaturale (sconfinando nell’horror).
Con The Visit e Split si nota anche come sia diventata importante la componente grottesca, utilizzata specialmente per aumentare la tensione. Ci sono scene che fanno sorridere ma allo stesso tempo fanno venire i brividi.
Sempre parlando di generi e sottogeneri cinematografici, Shyamalan gioca anche con il filone dei cinecomics, come vedremo nell’ultimo paragrafo e con le scene post-credits a cui ci ha abituato la Marvel.

 

COMPARTO TECNICO 

Shyamalan riesce a costruire la tensione come faceva un tempo, forse anche meglio, girando gran parte del film in un interno e spingendo sul pedale del grottesco, come splitaveva fatto in The Visit. La regia è di alto livello e dovrebbe bastare a far capire ai detrattori del regista che si sbagliano, perché sa il fatto suo anche se sembrava essersene dimenticato negli ultimi anni. Anche la calda fotografia di Mike Gioulakis[27] aiuta molto a creare la giusta atmosfera.
Gli attori sono molto bravi e spiccano il già citato James McAvoy che riesce ad interpretare in modo credibile tutte le personalità senza risultare ridicolo e la bravissima Anya Taylor-Joy[28] (già vista in The VVitch[29]) di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro.

 

 

IL FINALE 

Il finale, con il cameo di Bruce Willis[30], si riaggancia a Unbreakable, film di culto di Shyamalan che aveva rivisto il genere supereroistico nello stesso anno in cui stava per scoppiare con X-Men[31]. Unbreakable, se visto oggi, fa ancora

Unbreakable

Bruce Willis in Unbreakable.

più effetto che un tempo e fa ben capire come il regista indiano era riuscito ad anticipare le derive cinecomic che sarebbero arrivate solo molti anni dopo.
Con Split fa una cosa che a molti potrebbe non piacere ma che invece è la scelta migliore che potesse fare per rilanciarsi. Si ricollega ad Unbreakable e così facendo riesce per prima cosa a giustificare la parte finale in cui compare La Bestia e il film si trasforma in un vero e proprio horror, buttandosi sul sovrannaturale. Tutto viene giustificato perché viene inserito nel mondo di Unbreakable, in cui esistono i superpoteri e i “supereroi”.

Unbreakable

Samuel L. Jackson in Unbreakable.

In secondo luogo vanno comprese le potenzialità di una scelta simile: non si tratta di puro e semplice fan service per riconquistare i vecchi fan. Se Split avrà successo potrebbe essere l’inizio di un nuovo universo cinematografico supereroistico, sulla scia di quello Marvel e quello DC, della Blum House. E ancora una volta va ribadito il concetto: Jason Blum è uno che ci vede lungo.
Sarebbe bellissimo vedere un universo cinematografico finalmente maturo, violento (perché sì, in Split le persone muoiono, non è che si feriscono e basta) e cupo.
Shyamalan e Blum potrebbero riuscire a fare grandi cose, arrivando là dove la Marvel e la DC non oserebbero mai spingersi.
Altro che i “supercattivi” dal cuore d’oro di Suicide Squad[32], altro che i toni dark di Batman v Superman[33] e degli ultimi film degli Avengers[34].
Quella che Split ha aperto potrebbe essere una miniera d’oro e, se messa nelle mani giuste, potrebbe portare a dei grandi film. E sì, fin quando resterà nelle mani di Shyamalan, penso che ne vedremo delle belle.

 

 

Scritto da: Tomàs Avila.

 

 

Note:

[1] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0167404/?ref_=nv_sr_1 .

[2] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0217869/?ref_=nv_sr_1 .

[3] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0368447/?ref_=nv_sr_1 .

[4] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0286106/?ref_=nv_sr_1 .

[5] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0938283/?ref_=fn_al_tt_1 .

[6] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1815862/?ref_=nv_sr_1 .

[7] Link IMDB del produttore: http://www.imdb.com/name/nm0089658/?ref_=nv_sr_1 .

[8] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1179904/?ref_=nv_sr_2 .

[9] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1922777/?ref_=nv_sr_1 .

[10] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1591095/?ref_=nv_sr_2 .

[11] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt3567288/?ref_=nv_sr_1 .

[12] Link  IMDB  del film: http://www.imdb.com/title/tt0309698/?ref_=nv_sr_1 .

[13] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1369706/?ref_=nv_sr_1 .

[14] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0137523/?ref_=nv_sr_1 .

[15] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0117381/?ref_=fn_al_tt_1 .

[16] Link IMDB del film:  http://www.imdb.com/title/tt0105217/?ref_=fn_al_tt_1 .

[17] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0000033/?ref_=tt_ov_dr .

[18] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0052357/?ref_=fn_al_tt_1 .

[19] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0054215/?ref_=fn_al_tt_1 .

[20] Link IMDB dell’attore: http://www.imdb.com/name/nm0564215/?ref_=fn_al_nm_1 .

[21] Link Wikipedia del romanzo: https://it.wikipedia.org/wiki/Lo_strano_caso_del_dottor_Jekyll_e_del_signor_Hyde .

[22] Link Wikipedia dello scrittore: https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Louis_Stevenson .

[23] Link Wikipedia del romanzo: https://it.wikipedia.org/wiki/Una_stanza_piena_di_gente .

[24] Link Wikipedia dello scrittore: https://it.wikipedia.org/wiki/Daniel_Keyes .

[25] Link IMDB del regista: http://www.imdb.com/name/nm0000040/?ref_=nv_sr_1 .

[26] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0081505/?ref_=nm_knf_i1 .

[27] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/name/nm1227638/?ref_=nv_sr_1 .

[28] Link IMDB dell’attrice: http://www.imdb.com/name/nm5896355/?ref_=tt_ov_st_sm .

[29] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt4263482/?ref_=nv_sr_1 .

[30] Link IMDB dell’attore: http://www.imdb.com/name/nm0000246/?ref_=nv_sr_1 .

[31] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt0120903/?ref_=nv_sr_6 .

[32] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt1386697/?ref_=nv_sr_1 .

[33] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt2975590/?ref_=nv_sr_1 .

[34] Link IMDB del film: http://www.imdb.com/title/tt2395427/?ref_=nv_sr_2 .