Recensione Mondo Cane

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Regia: Gualtiero Jacopetti, Paolo Cavara, Francesco Prosperi.
Soggetto: Gualtiero Jacopetti, Paolo Cavara.
Colonna sonora: Nino Oliviero, Ritz Ortolani.
Direttore della fotografia: Antonio Climati, Benito Frattara.
Montaggio: Gualtiero Jacopetti.
Produttore: Angelo Rizzoli.
Anno: 1962.
Durata: 108′.
Paese: Italia.

Tutte le scene che vedrete in questo film sono vere e sempre riprese dal vero. Se spesso saranno scene amare è perché molte cose sono amare su questa terra. D’altronde il dovere del cronista non è quello di addolcire la verità, ma di riferirla obbiettivamente.

Con questo “avvertimento” Jacopetti da inizio al suo famosissimo quanto maledetto Mondo Cane, documentario shock, capostipite dei così detti mondo – movies, un filone di documentari sviluppatosi tra gli anni cinquanta e sessanta il cui scopo era quello di stuzzicare (o meglio scioccare) il pubblico, mostrando loro gli aspetti più taboo e grotteschi della nostra società con un mix di immagini e situazioni dal forte impatto esotico ed erotico.
Mondo Cane, infatti, si occupa di questo. Gli autori hanno girato il mondo in lungo e in largo a caccia degli aspetti più bizzarri della nostra società.

La macchina da presa, inizialmente, si rivela come un osservatore curioso e imparziale, pronta a documentare ogni avvenimento con la stessa freddezza di un osservatore scientifico. Tuttavia, quest’ apparente oggettività viene subito neutralizzata da due fattori audiovisivi: il commento e la verosimiglianza.

Il commento di Jacopetti accompagna e guida lo spettatore durante il corso della visione. Dalle processioni grottesche del meridione italiano alle esotiche pratiche erotiche delle tribù indigene del Sud America, quel commento assume sempre più un torno sarcastico, quasi come se si prendesse gioco della natura stessa e, soprattutto, dell’uomo. Poi c’è la verosimiglianza, la ricostruzione di alcuni avvenimenti. Reale e fasullo si intersecano e si confondono, la finzione jacopettiana giunge ad essere più credibile della realtà stessa.

Ma cos’è Mondo Cane dopotutto? è una critica al consumismo, alla globalizzazione e si prende gioco dell’uomo colto, civile, industrializzato, giustapponendo a lui l’uomo selvaggio, povero e indigeno, concludendo che non sono poi così diversi. Ne è un esempio la scena in cui Rossano Brazzi (Erede al trono di Rodolfo Valentino) viene letteralmente aggredito dalle sue spasimanti la quale è molto simile a quella, successivamente mostrata, del rituale d’accoppiamento di una tribù dell’isola di Kirwina (arcipelago delle Trobriand, Papua Nuova Guinea) in cui l’uomo viene inseguito dalle donne della tribù per scopi riproduttivi.

l film fu presentato in concorso al 15° festival di Cannes dove ottenne un buon successo. Tuttavia, in alcuni paesi venne perseguitato dalla censura e dalla critica e, addirittura, in Inghilterra ne venne proibita la visione.

 

Scritto da: Antonio Perri.